Politica

Il caso

Poletti riferirà in Senato il 10 gennaio dopo le parole sui giovani che hanno lasciato l'Italia

Il Movimento 5 stelle, attraverso il blog di Grillo, preannuncia una mozione di sfiducia alla Camera nei confronti del ministro del Lavoro

L'assemblea di Palazzo Madama ha deciso all'unanimità che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, riferisca nell'aula del Senato martedì 10 gennaio dopo la bufera seguita alle sue dichiarazioni a proposito dei giovani che hanno lasciato l'Italia. La modifica del calendario alla ripresa dei lavori è stata decisa all'unanimità per consentire l'informativa del ministro.

Intervento sollecitato a gran voce dalle opposizioni, a cominciare dal capogruppo della Lega Gianmarco Centinaio, ma anche da Si che con Loredana De Petris ha annunciato che si sta procedendo "a raccogliere le firme per presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Poletti".

La mozione di sfiducia del Movimento 5 stelle
Il M5s ha intanto deciso di presentare alla Camera una mozione di sfiducia nei conforni del ministro del Lavoro. "Il MoVimento 5 Stelle sta depositando alla Camera una mozione di sfiducia, a prima firma Ciprini, nei suoi confronti. Basta falsa solidarietà e basta scuse. Vedremo chi sta con lui e chi sta con i giovani", annuncia il blog di Beppe Grillo in un post firmato M5S Camera.

"Ora basta. E' inammissibile - si legge - che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti si riferisca ai giovani italiani emigrati all'estero a cercare lavoro così: 'conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi'. Questi sono i toni che fanno male all'Italia. Davanti al dramma di 100 mila giovani che ogni anno lasciano il nostro Paese per fuggire a Londra o in Australia o chissà dove perchè non riesce a trovare un maledetto lavoro che gli permetta di vivere con dignità, il ministro del Lavoro italiano gli dice che è felice di non averlo tra i piedi. Ma che modi sono? E poi chi è Poletti? E' noto per essere ministro del Lavoro nel momento in cui la disoccupazione giovanile sta battendo tutti i record e per la cena assieme a Buzzi, il re di Mafia Capitale, e Casamonica".

"Se c'è uno che non soffriremmo ad avere tra i piedi - concludono i pentastellati - è lui. Poletti ha chiesto scusa. E chi se ne frega. Ogni dichiarazione di questi ministri e politicanti rende sempre più ampia la spaccatura tra il Paese reale e chi vive nei palazzi. Tra chi arranca per arrivare alla fine del mese e chi, tra cene di partito, scorte e salotti, viene coccolato. #IoSfiducioPoletti. Il MoVimento 5 Stelle sta depositando alla Camera una mozione di sfiducia, a prima firma Ciprini, nei suoi confronti. Basta falsa solidarietà e basta scuse. Vedremo chi sta con lui e chi sta con i giovani". 

Poletti si scusa: "So di aver sbagliato"
"A proposito di giovani che vanno all'estero mi sono espresso male e mi scuso con tutti. Quello che è successo mi fa stare veramente male, so di avere sbagliato", dice il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un video postato su Facebook. "Io non ho mai pensato che sia un bene per l'Italia il fatto che ci siano dei giovani che se ne vanno. Io volevo solo sottolineare che qui ci sono dei giovani bravi, competenti, impegnati e a questi giovani bisogna dare questo riconoscimento. Quelli che vanno all'estero sono una risorsa importante e a tutti noi dobbiamo dare la possibilità di realizzare il loro futuro nel nostro paese oppure laddove li portano il loro percorso personale e professionale. Questo è il mio pensiero e mi dispiace non averlo presentato nella maniera giusta", conclude.