Nuovo addio nella squadra di governo del presidente brasiliano Jair Bolsonaro: dopo solo due mesi, la ministra della Cultura, Regina Duarte, ha lasciato l'incarico. Ad annunciarlo è stato lo stesso capo di Stato di ultradestra in un video, riferendo che l'attrice prestata alla politica andrà a guidare la Cinemateca di San Paolo.
Come ha spiegato la stessa Duarte in un altro video, ci sono ragioni familiari dietro la sua decisione di dimettersi, la mancanza dei figli a San Paolo. Era stata scelta da Bolsonaro a marzo per sostituire Roberto Alvim, travolto da polemiche per aver usato alcune frasi estratte da un discorso di Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista.
<blockquote class="twitter-tweet" data-dnt="true"><p lang="pt" dir="ltr">Regina Duarte relatou que sente falta de sua família, mas para que ela possa continuar contribuindo com o Governo e a Cultura Brasileira assumirá, em alguns dias, a Cinemateca em SP. Nos próximos dias, durante a transição, será mostrado o trabalho já realizado nos últimos 60 dias <a href="https://t.co/79CyrQY1uI">pic.twitter.com/79CyrQY1uI</a></p>— Jair M. Bolsonaro (@jairbolsonaro) <a href="https://twitter.com/jairbolsonaro/status/1263091781782122496?ref_src=twsrc%5Etfw">May 20, 2020</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
E' la quarta esponente a lasciare l'esecutivo nel giro di meno di due mesi, a cominciare dal ministro della Salute, Luiz Henrique Mandetta, cacciato da Bolsonaro a metà aprile perché favorevole a misure restrittive per contrastare il Covid-19 che il presidente non condivideva. Pochi giorni prima si era dimesso il responsabile della Giustizia, Sergio Moro, in protesta contro il capo dello Stato; sorte condivisa il 15 maggio dal nuovo ministro della Salute, Nelson Teich, rimasto in carica poche settimane.