Politica

Senato, protesta Pd su seggio Sicilia. Casellati invia a Corte costituzionale dossier

Senato in stand by stamane sulla decisione della Giunta per le elezioni sul seggio vacante in Sicilia, conquistato dal Movimento 5 stelle ma non assegnato dopo le politiche del 2018 per mancanza di candidati. La Giunta nei giorni scorsi ha deliberato di assegnare il seggio a un candidato 5s presentato in Umbria. Un atto che ha scatenato la reazione del Partito democratico che lo giudica incostituzionale e che oggi è arrivato a occupare l'Aula di Palazzo Madama costringendo il presidente Casellati a sospendere i lavori. La seduta, che doveva riprendere alle 16,30, è slittata ancora. Poi, la decisione. "Il Presidente del Senato invierà alla Corte Costituzionale il dossier che riguarda il provvedimento che farà spostare un seggio scattato in Sicilia al listino dell'Umbria. Era una richiesta del Pd". Ad annunciarlo è il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci.

"Scriverò una lettera al presidente della Corte costituzionale rappresentando che, su istanza del senatore Marcucci ma con il consenso di tutti i gruppi parlamentari, il provvedimento che riguarda l'attribuzione del seggio vacante nella regione Sicilia, sarà trasmesso per opportuna conoscenza", ha detto nell'Aula di Palazzo Madama il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, riferendo l'esito della capigruppo. L'accordo, ha aggiunto, è stato raggiunto all'unanimità. 

Dopo la protesta del Pd, la sospensione della seduta e la riunione dei capigruppo, l'aula del Senato ha ripreso l'esame della relazione della giunta per le elezioni sul caso del seggio vacante in Sicilia, che spetterebbe al M5S ma per il quale non ci sono candidati nella regione. 

Il documento della Giunta, che deve essere ratificato dall'Aula, per il Pd rappresenta una "violazione del principio di elezione su base regionale sancito dall'articolo 57 della Costituzione, prefigura l'illegittima composizione dell'Assemblea del Senato", "rischia di pregiudicare la legittimità di ogni futura deliberazione assunta dal Senato" e "mina in maniera irreparabile la credibilità dell'Organo e della sua Presidenza".

Su una posizione diametralmente opposta il Movimento 5 stelle. Il capogruppo Stefano Patuanelli ha respinto le richieste dem: "Ricordo al Pd che se oggi il plenum dell'Aula non è garantito è per colpa di una legge elettorale che non abbiamo fatto noi e non abbiamo voluto noi. La Costituzione prevede che ci siano 315 senatori eletti al Senato". Accuse che vengono rinviate al mittente dal capogruppo Partito democratico in commissione Affari costituzionali "L'eventuale presenza di un vuoto nella legge - spiega Dario Parrini - si risolve cambiando la legge, non andando con arroganza contro di essa e contro quanto espressamente previsto dalla Costituzione all'articolo 57. E' l'abc dello stato di diritto. Patuanelli per cortesia ne prenda atto".