A Parigi la diplomazia cementa il fronte anti Stato Islamico con 27 Paesi, sia arabi sia occidentali che si dicono “pronti a tutto” per fermarne l’avanzata. In Iraq il proposito prende corpo: sono partiti i primi raid americani vicino alla capitale Baghdad.
I raid USA vicino a Baghdad
I caccia statunitensi hanno colpito una postazione del sedicente Califfato a sudovest della capitale. L’obiettivo era quello di difendere le forze irachene sotto attacco, per la prima volta così vicini a Baghdad da quando Washington ha dato inizio all’offensiva in Iraq, lo scorso 8 agosto. La scorsa settimana Barack Obama aveva annunciato una campagna estesa – che doveva comprendere anche raid in Siria – per “fare retrocedere e poi annientare l’IS”.
L’esito del vertice di Parigi
La coalizione anti Stato Islamico a Parigi si è impegnata a sostenere con tutti i mezzi necessari il nuovo governo iracheno nella lotta contro l’IS “incluso un aiuto militare appropriato”, si legge nel documento redatto alla fine dei lavori. Ancora prima, in mattinata, la Francia aveva annunciato voli di ricognizione sull’Iraq mentre l’Italia ha assicurato l’invio di armi e aiuti umanitari. La Russia – con il titolare degli Esteri Lavrov che ha ricordato che è da tempo in corso l’invio di aiuti a chi combatte IS in Siria e Iraq – si è detta “pronta a partecipare all’elaborazione di misure supplementari per la lotta al terrorismo”.