"Non penso che sarà necessario, ma se saremo costretti a farlo lo faremo". Così il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, in un'intervista a Repubblica, alla domanda se sia favorevole a sequestrare i vaccini alle aziende che come AstraZeneca non rispettano le consegne.
"In situazioni di crisi assolute come quella attuale si commettono dappertutto errori e c’è sempre spazio per imparare e migliorare. Ora la priorità assoluta è far arrivare più velocemente possibile i vaccini alla popolazione. Dopo analizzeremo che cosa è successo, che cosa abbiamo fatto noi, i governi e l’industria".
"A ogni modo la scelta di procedere con i contratti europei è stata giusta, altrimenti oggi i partner Ue meno forti non avrebbero fiale", sottolinea Timmermans, che sulla lettera di messa in mora inviata dalla Commissione ad AstraZeneca ed eventuali azioni legali dice: "Aspettiamo di vedere che cosa succede. Se non rispettano gli impegni previsti dal contratto dobbiamo agire ed è esattamente quello che stiamo facendo".
Sequestrare le fiale delle aziende che non rispettano i contratti, come AstraZeneca, attivando l’articolo 122 del Trattato, "sarebbe un nostro diritto, tutti gli strumenti sono sul tavolo ma il lavoro del mio collega Thierry Breton sta andando molto bene e vedo un cambiamento da parte dell’industria quindi non penso che sarà necessario. In caso contrario, se costretti a farlo, lo faremo".
"L’Europa esporta più di tutti al mondo, ma chiediamo reciprocità ed equilibrio: chi produce vaccini deve anche esportarli, non solo prendersi i nostri. Così come non ha senso esportare verso nazioni che hanno un livello di immunizzati più alto del nostro, come Israele", sottolinea Timmermans sull'ipotesi di chiudere l’export verso il Regno Unito.