Scienza

Ipotesi astrofisici per spiegarne l'origine misteriosa

Lampi radio veloci potrebbero essere segnali alieni

Dopo decenni di ascolto dei radiosegnali provenienti dallo spazio, la caccia a E.T. cambia improvvisamente bersaglio e punta ai misteriosi fenomeni chiamati lampi radio veloci: a proporre il cambio di programma non è un gruppo di ufologi, ma sono gli astrofisici del centro americano Harvard-Smithsonian, e lo fanno da una rivista scientifica tra le più accreditate, come Astrophysical Journal Letters.
 
Scoperti nel 2007, i lampi radio veloci sono ancora avvolti nel mistero: si sa che sono emissioni incredibilmente brillanti, probabilmente provenienti da galassie distanti miliardi di anni luce e durano una manciata di millisecondi. Per queste loro caratteristiche sono assolutamente difficili da osservare, tanto che in dieci anni ne sono stati individuati appena una ventina.
 
Sulla loro origine si sono fatte tante ipotesi e la più incredibile è quella proposta dagli astrofisici teorici Manasvi Lingam e Abraham Loeb: per i due studiosi sarebbe un errore escludere a priori che potrebbero essere prodotti da una civiltà aliena con una tecnologia molto sviluppata. "I segnali radio veloci sono estremamente brillanti, considerando la loro breve durata e il fatto che le loro sorgenti sono molto distanti", ha osservato Loeb. "Al momento - ha aggiunto - non abbiamo idea di quale possa essere la loro origine" ed è per questo che, fra le tante ipotesi, l'astrofisico teorico non disegna quella di una loro "origine artificiale".
 
Secondo l'ipotesi i lampi radio veloci sarebbero infatti generati da trasmettitori di dimensioni incredibili, grandi un pianeta e servirebbero a spingere sonde interstellari verso lontane galassie. È una possibilità, ha concluso Loeb, che "vale la pena considerare e verificare".