Valentino Talluto è responsabile del reato di lesioni gravissime per aver contagiato con il virus Hiv decine di partner. Questa la decisione della prima sezione penale della Cassazione che ha anche disposto a carico dell'imputato un processo d'appello bis per valutare una pena più severa rispetto a quella - 22 anni di reclusione - pronunciata nei suoi confronti dalla Corte d'assise d'appello di Roma nel dicembre 2018.
Il nuovo processo in Appello, limitatamente ad alcuni punti, tra cui l'assoluzione in secondo grado in relazione a quattro episodi che gli erano stati contestati era stato richiesto dal Procuratore generale della Cassazione, Pasquale Fimiani, nel processo davanti ai giudici della I sezione penale della Cassazione per Valentino Talluto, accusato di aver contagiato consapevolmente con l'Hiv una trentina di ragazze attraverso rapporti sessuali non protetti. A presentare il ricorso in Cassazione, oltre allo stesso Talluto, erano state alcuni parti civili e la Procura Generale della Capitale che chiedeva di riconoscere l'epidemia dolosa. Richiesta non accolta dal Pg.
Valentino Talluto, a partire dal 2006, ha infettato le sue partner con rapporti sessuali non protetti. Talluto era stato condannato in primo grado il 27 ottobre del 2017 a 24 anni di carcere quando i giudici lo avevano riconosciuto colpevole del reato di lesioni gravissime ma non di quello di epidemia dolosa. L'11 dicembre 2018 la pena era poi stata ridotta in Appello a 22 anni per lesioni gravissime con dolo eventuale e assolto dalla Corte d'Assise d'Appello per 4 casi di ragazze che secondo l'accusa erano state contagiate da lui. Oggi la nuova sentenza e la richiesta di un processo d'appello bis per valutare una pena più severa.