"Non sono pienamente soddisfatto dei risultati”. Questa la valutazione di Angelino Alfano sul vertice europeo di ieri a Bruxelles. In un’intervista radiofonica il ministro dell’Interno sottolinea tuttavia che “alcuni Paesi dell'Est si sono sottratti, ma abbiamo comunque ottenuto risultati positivi, come la definizione che 24mila richiedenti asilo andranno via dall'Italia e che i rimpatri dei migranti regolari saranno fatti a carico dell'Europa".
"Militarizzare le frontiere non serve"
Il titolare del Viminale critica la reintroduzione dei controlli alle frontiere decisi da alcuni Paesi. "La libera circolazione è una grande conquista e io penso che non bisogna tornare indietro da Schengen", afferma. E aggiunge: "Non è che se militarizziamo le frontiere i migranti non partono più. è un flusso talmente enorme che non rinunceranno a venire qui ed i Paesi del Sud Europa non possono farsi carico di tutti perché i Paesi del Nord mettono il tappo".
Prime redistribuzioni nei prossimi due mesi
In base agli accordi presi a Bruxelles, dice Alfano, "nei prossimi due mesi partiranno le prime redistribuzioni di richiedenti asilo dall'Italia verso l'Europa e poi faremo partire gli hotspot, i centri di smistamento in cui si distinguerà chi ha diritto all'asilo e chi invece va rimpatriato". Per non far collassare il meccanismo, afferma il ministro, "hotspot, relocation di 24 mila richiedenti asili e rimpatrio devono viaggiare insieme". "A nessun richiedente asilo – spiega poi - sarà consentito di scegliersi il paese dove essere ospitati. Saranno invece distribuiti equamente in tutti i 28 Paesi dell'Unione".
Critiche a Salvini
Infine una stoccata al leader della Lega Nord. Quando si affronta un tema come quello dell'immigrazione serve "un tasso minimo di umanità e Matteo Salvini l'ha negato", dice Alfano. "Vengo attaccato con violenza inaudita da Salvini come se l'immigrazione fosse un problema italiano - ricorda - mentre è un tema mondiale e non mi si può chiedere di non salvare le vite in mare".