Il 18 settembre la Scozia voterà per l’indipendenza. Se prevarrà il sì, ecco dieci cambiamenti epocali che avverranno in quel che resterà del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
1 La Gran Bretagna cambierà nome dopo 300 anni
Dal 1707, con l’Atto di Unione, il termine Gran Bretagna comprende il territorio di Inghilterra e Scozia. Se quest’ultima diventerà indipendente, l’intero Paese dovrà cambiare nome.
2 La regina cambierà titolo
Se non ci sarà più il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord anche Elisabetta II sarà costretta a modificare il titolo di sovrana che detiene dal 1952.
3 David Cameron potrebbe dimettersi
La secessione scozzese potrebbe causare un terremoto politico. L’attuale premier britannico potrebbe essere costretto a lasciare il posto. Si parla già, come possibile successore, di Boris Johnson, attuale sindaco di Londra.
4 Sotto i piedi ci sarà il 30% di terra in meno
Senza la Scozia la Regina sarà sovrana di uno stato del 32% più piccolo.
5 Quanti abitanti in meno?
L’8% della popolazione non sarebbe più cittadino britannico. Ma ad “andarsene”, oltre alle persone fisiche, saranno anche molte aziende, per continuare a gravitare intorno alla City e alla Bank of England.
6 Economia: -10% (e tanta paura per il whiskey)
Ad oggi la Scozia vale 150 miliardi dell'economia britannica. La “ri-localizzazione” a Londra di aziende, servizi pubblici e finanziari – che alla neonata Scozia potrebbe costare cara in termini di posti di lavoro – svaluterebbe l’economia della Regno Unito almeno del 10%. E gli stipendi potrebbero scendere di una quota tra il 5 e il 10%. Gli indipendentisti stimano invece che i loro aumenterebbero. I produttori di whiskey temono una contrazione dell'export.
7 Il nodo del petrolio
Alla Scozia resterebbero la maggioranza dei pozzi del Mare del Nord, con gravi danni per la bilancia commerciale del Regno Unito - che fino ad ora è sostenuta dall’export dell’oro nero: il deficit del PIL crescerebbe del 2-3%. La Scozia stima di mantenersi con il petrolio: 57 miliardi di sterline di entrate fiscali fino al 2018.
8 Meno tasse nelle casse del Regno
Le stime parlano di un calo degli introiti dell’8,2%. La Scozia dovrebbe però prendersi la sua quota del debito britannico: 143 miliardi di sterline (su 1700) anche se i nazionalisti si oppongono.
9 Braccio di ferro sulla sterlina
La Scozia vorrebbe mantenere la sterlina. Ma il governatore della Bank of England è stato chiaro: “è incompatibile con la sovranità”. Per entrare eventualmente nell’euro la Scozia dovrebbe ottenere il sì di tutti i 28.
10 Addio Labour?
Senza il suo storico e solido bacino elettorale, il partito guidato da Ed Miliband potrebbe parcheggiarsi a lungo all’opposizione.