Ancora un plebiscito per Nursultan Nazarbayev in Kazakistan. Il presidente uscente, che governa il Paese asiatico dal 1989, ha ottenuto un nuovo mandato con il 97.7% dei consensi alle elezioni di ieri. Lo riferisce la commissione elettorale. L’affluenza alle urne ha superato il 95%.
Il 74enne Nazarbayev in pratica non aveva rivali: i suoi soli contendenti erano un funzionario di secondo piano del Partito comunista e un ex governatore regionale a lui fedele.
Il padre-padrone del Kazazistan, in oltre 25 anni di potere, ha trasformato la ex repubblica sovietica nella più grande economia dell’Asia centrale, promuovendo riforme di mercato e riuscendo ad attrarre investimenti esteri per centinaia di miliardi di dollari. Nazarbayev ha inoltre stretto buoni rapporti non solo con la Russia di Putin, ma anche con Cina, Stati Uniti e Unione europea.
Isola di stabilità in un’area attraversata da violenze etniche e religiose, dal Kirgizistan all’Afghanistan, il Kazakistan è tuttavia nel mirino delle critiche dell’Occidente e delle organizzazioni per i diritti umani per la repressione di ogni dissenso. E la regolarità delle elezioni non è mai stata certificata da osservatori internazionali. Nel voto del 2011, Nazarbayev, ex leader del partito comunista locale, aveva ottenuto più del 96% dei voti. Un risultato da record che oggi è riuscito perfino a superare.