Cultura

La decisione

L'Unesco consacra la pizza: l'arte del pizzaiolo napoletano è patrimonio culturale dell'umanità

Ad annunciarlo su twitter il Ministro Martina. La pizza è il settimo "tesoro" italiano ad essere iscritto nella Lista del patrimonio  immateriale dell'Unesco. L'elenco tricolore comprende anche l'Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l'Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014)

"L'arte del pizzaiuolo napoletano  patrimonio culturale dell'Umanità Unesco". Lo annuncia il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina su Twitter. "Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo", sottolinea. Dopo 8 anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, voto unanime del Comitato di governo dell'Unesco per l'unica candidatura italiana, riconoscendo che la creatività alimentare della comunità napoletana  unica al mondo.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco. Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo <a href="https://twitter.com/hashtag/pizzaUnesco?src=hash&amp;ref_src=twsrc%5Etfw">#pizzaUnesco</a> <a href="https://t.co/MgQ5izZWbf">pic.twitter.com/MgQ5izZWbf</a></p>&mdash; Maurizio Martina (@maumartina) <a href="https://twitter.com/maumartina/status/938599966917963776?ref_src=twsrc%5Etfw">7 dicembre 2017</a></blockquote>
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Una passione planetaria
La passione per la pizza è diventata planetaria, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all'anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci, che con 3,3 chili di pizza pro capite annui chiudono questa classifica.


L'arte dei pizzaiuoli napoletani  è il settimo "tesoro" italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. L'elenco tricolore comprende anche l'Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l'Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).   

Accanto al patrimonio culturale immateriale, l'Unesco  ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l'Italia è lo Stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale. Significativamente però gli ultimi elementi ad essere iscritti negli elenchi, dallo Zibibbo di Pantelleria alla Dieta Mediterranea, fanno riferimento al patrimonio agroalimentare made in Italy, a testimonianza della sempre maggiore importanza attribuita all'alimentazione. Non a caso il 2018 cibo è stato proclamato l'anno internazionale del cibo italiano nel mondo.


<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">L’arte dei pizzaiuoli napoletani è Patrimonio Immateriale dell’Umanità! Dall’<a href="https://twitter.com/UNESCO?ref_src=twsrc%5Etfw">@UNESCO</a> riunita in Corea del Sud arriva ora la notizia. Un riconoscimento per <a href="https://twitter.com/hashtag/Napoli?src=hash&amp;ref_src=twsrc%5Etfw">#Napoli</a> e l’Italia intera mentre sta per iniziare il 2018 <a href="https://twitter.com/hashtag/annodelciboitaliano?src=hash&amp;ref_src=twsrc%5Etfw">#annodelciboitaliano</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/PizzaUnesco?src=hash&amp;ref_src=twsrc%5Etfw">#PizzaUnesco</a> <a href="https://t.co/JEnhmMGcuW">pic.twitter.com/JEnhmMGcuW</a></p>&mdash; Dario Franceschini (@dariofrance) <a href="https://twitter.com/dariofrance/status/938613639191425024?ref_src=twsrc%5Etfw">7 dicembre 2017</a></blockquote>
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I pizzaiuoli: coronato un sogno
Soddisfazione per il riconoscimento Unesco ottenuto dai pizzaiuoli napoletani viene espresso da Sergio Miccù, presidente dell'associazione 'Pizzaiuoli napoletani', tra i promotori della richiesta del riconoscimento. "Un lungo lavoro - dice Miccù dalla Corea dove ha atteso il verdetto del comitato di governo dell'Unesco - che l'associazione porta avanti da anni. Il riconoscimento corona un nostro sogno e un impegno costante". Sulla stessa linea d'onda Raffaele Biglietto: "Accogliamo con gioia la notizia del riconoscimento che dà valore alla nostra scelta di organizzare a Napoli una fiera interamente dedicata al pizzaiuolo: Tutto pizza, che intende valorizzare tale figura per il suo aspetto culturale e l'indotto economico che è capace digenerare".    Per Attilio Albachiara, presidente dell'associazione 'ManiD'oro' si tratta di "una grande soddisfazione per l'intera categoria".