Politica

Il rammarico dell'Assessore alla legalità Sabella

Sabella: "Con Marino stavamo riportando la legalità, tutto in malora per una bottiglia di vino"

Sulle dimissioni del sindaco il magistrato ammette: non c'erano le condizioni per andare avanti. "Non credo che abbia rubato o mentito intenzionalmente ha solo fatto un pò di confusione"

"Lui non ha cercato di resistere, ha solo provato a capire se c'erano le condizioni politiche per andare avanti. Ma non c'erano, e alla fine ne ha preso atto. Io non ho dovuto convincere nessuno. Capisco che far passare Marino per fesso è diventato uno sport nazionale, ma non lo è per niente". Così l'assessore della Capitale alla legalità Alfonso Sabella spiega al Corriere della Sera come ieri è arrivata la decisione delle dimissioni da parte del sindaco Marino.

"Stavamo riportando la legalità"
"La cosa che più mi fa rabbia, a me come a lui" è che sia accaduto per qualche scontrino: "Stavamo facendo qualcosa di importante in questa città, stavamo riportando il rispetto delle regole e la legalità, e tutto rischia di andare in malora per una bottiglia di vino da 55 euro".

"Una leggerezza ma era difficile andare avanti"
"Certamente - prosegue - si tratta di una leggerezza, non so se di Marino o del suo
entourage. E per me rimanere al fianco di un sindaco sottoposto a indagine per peculato e falso in atto pubblico, al di là delle cifre irrisorie, era complicato..." e "non perché penso che Marino sia colpevole, ma perché in questo momento non è in grado di dimostrare la propria innocenza. Una situazione politicamente insostenibile".

"Non ha rubato, solo molta confusione"
Sabella ribadisce: "Io non credo che il sindaco abbia rubato o mentito intenzionalmente; credo che abbia fatto un pò di confusione, anche perché la scelta di mettere a disposizione gli scontrini è stata sua". Una scelta pagata "a
caro prezzo".