E' scontro tra le forze politiche di maggioranza dopo lo slittamento dell'esame della riforma costituzionale sul voto ai 18enni per il Senato che - con molta probabilità - sarà messa in calendario nelle prossime settimane. Italia viva, viene riferito, avrebbe manifestato l'intenzione di astenersi, come già fatto nelle precedenti votazioni.
"Dopo l’ottimo risultato di ieri con il voto a maggioranza assoluta sulla Nadef (Italia Viva decisiva sia alla Camera che al Senato) oggi abbiamo chiesto in Aula che sulla riforma costituzionale - dopo il successo del referendum - ci sia una visione d’insieme e non si vada avanti senza un progetto unitario. Vogliamo dare ai diciottenni il voto per il Senato? Bene - ​spiega Maria Elena Boschi in un post su Facebook - Ma prima decidiamo che cosa fa il Senato, quale legge elettorale, quale correttivo dopo la riduzione del numero dei parlamentari. Siamo pronti a dare una mano ma prima chiariamoci sul cosa fare, come e quando. Serve una visione politica, non si deve inseguire il populismo. E noi ci siamo". A sua volta - in una nota - il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone dice: "Serve un chiarimento politico con Conte. Noi ci siamo".
Irritazione da parte degli alleati di governo, Pd e M5s. "I patti di maggioranza si rispettano, e non si gioca strumentalmente coi diritti di quattro milioni di giovani italiani tra 18 e 25 anni. Grave la scelta compiuta stamani da Italia Viva alla Camera" scrive su Twitter il senatore Dem Dario Parrini. Mentre il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio, attacca: "La nostra serietà non può essere fraintesa come un accettare qualsiasi soluzione. Il voto ai 18enni è un pezzo del puzzle e deve essere approvato così come tutti gli altri pezzi nei tempi stabiliti".
"Questa mattina era prevista la seconda lettura Camera per il voto dei diciotto-venticinquenni al Senato. In prima lettura questo identico testo era stato votato da tutti i gruppi, nessuno escluso, con solo cinque voti individuali contrari, perché tutti avevano ritenuto sensato riconoscere il diritto di voto oggi negato a quattro milioni e mezzo di elettori - ricorda il capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali Stefano Ceccanti - Tale riforma era stata prevista nell'ambito dell'accordo della nuova maggioranza come una delle tappe necessarie delle riforme di questa legislatura".
M5s: "Voto punto fermo per la maggioranza, impegno che anche Iv deve mantenere"
Critico anche il M5s. "L'allargamento della partecipazione dei giovani alla vita politica attraverso l'abbassamento a 18 anni dell'età per eleggere i senatori è una riforma importante e urgente. E' un punto fermo per la maggioranza in base a quanto abbiamo stabilito nel piano delle riforme che stiamo portando avanti, quindi è un impegno che anche Italia Viva deve mantenere" sottolineano in una nota le senatrici e i senatori del MoVimento 5 Stelle nella commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama. I 5Stelle per le 15.30 hanno convocato un'assemblea del gruppo parlamentare - che si terrà sulla piattaforma zoom - ed avrà all'ordine del giorno il resoconto sui lavori d'aula.
Gelmini: "Dobbiamo capire se questa maggioranza esiste ancora"
"La maggioranza oggi in Aula a Montecitorio non avrebbe avuto i numeri per approvare la riforma costituzionale sull'elettorato attivo del Senato. Un fatto grave, che deve far riflettere i partiti che sostengono il Conte bis". Così Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ai microfoni di Radio Radicale. "Le riforme costituzionali non sono appannaggio della maggioranza o del governo. Forza Italia aveva chiesto già sei mesi fa una sessione parlamentare sulle riforme costituzionali e un coinvolgimento pieno del Parlamento. Tutto questo non è accaduto e oggi di fronte alla posizione di Italia Viva, che non dava la disponibilità a votare questa riforma, il governo si è nascosto ed ha provato a rinviare questo punto alle prossime settimane. Resta un gigantesco problema di metodo, di rispetto della Costituzione e del Parlamento. Dobbiamo capire se questa maggioranza esiste ancora".
Brescia: "Basta giochetti e veti, sospesi lavori commissione fino a chiarimento"
''Il cammino di riforme che vogliamo portare avanti richiede compattezza e determinazione. Per questo motivo oggi in ufficio di presidenza abbiamo deciso di sospendere i lavori della commissione su provvedimenti chiave come la riforma costituzionale, la legge elettorale e la nuova legge sul conflitto d'interessi. Serve un chiarimento politico su atteggiamenti molto ambigui, tra giochetti e veti''. Lo dichiara Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato del MoVimento 5 Stelle, a margine dell'ufficio di presidenza della commissione.