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Botta e risposta

Expo, volano gli stracci fra Slow Food e McDonald's

Il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini: "Importante capire la differenza che c'è tra il prezzo e la qualità". Il gigante dei fast food: "Retorica terzomondista, l'ideologia non sfamerà il pianeta"

Il padiglione di Slow Food all'Expo (Ansa)

Milano,

All’Expo di Milano volano bordate tra Slow Food e McDonald’s. Vicini sui viali ma lontani come filosofia, a tre settimane dall’inizio dell’esposizione universale sono già entrati in conflitto. Il primo a sparare è stato Carlin Petrini, che si è beccato una secca replica da parte del colosso americano.

Botta e risposta 
"In tutte le città del mondo esiste Slow Food ed esiste McDonald's – ha detto il fondatore di Slow Food - È importante capire la differenza che c'è tra il prezzo e la qualità". “Retorica terzomondista”, secondo il gigante dei fast food, la cui sede all’Expo è separata dai rivali solo dai bagni pubblici e dai padiglioni dell’Indonesia e del Turkmenistan.

Slow contro fast
Stili e filosofie diverse, evidenti anche nelle strutture allestite a Milano. Lo spazio di Slow Food ha una finalità esclusivamente “educativa”: ci sono una cascina in stile lombardo progettata dall'architetto svizzero Jacques Herzog e diverse casette tematiche. McDonald's ha praticamente riproposto, pari pari, uno dei suoi ristoranti.

Petrini e il focus di Expo
"Il focus di Expo come lo vedevo io - ha accusato Petrini - doveva essere più accentrato sulla produzione agricola e sul nutrire il pianeta". Per questo con Terra Madre, progetto concepito da Slow Food, a ottobre Petrini porterà a Milano migliaia di contadini da 170 Paesi. È il suo modo per dire che con Expo "sui contenuti si poteva e si doveva fare di più". Però "c'è ancora tempo affinché non sia un'occasione del tutto sprecata - concede - Parlare del futuro del cibo è fondamentale. Nello spazio Slow Food andiamo al cuore del problema, senza mediazioni. E lì parliamo davvero del valore del cibo e della vita dei contadini".

La replica di McDonald's 
McDonald’s non ci sta. "Ci domandiamo perché chi proclama l'importanza della biodiversità non accetti poi l'idea della diversità dell'offerta e soprattutto non dimostri rispetto per la libertà e la capacità di scelta delle persone”, afferma. Poi rincara la dose: "Migliaia di persone ci scelgono liberamente, magari dopo essere passate a visitare l'immenso, triste e poco frequentato padiglione di Slow Food. E siamo orgogliosi che per il nostro progetto Fattore Futuro, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell'Agricoltura, si siano candidati oltre cento giovani agricoltori da tutta Italia. Forse perché offriamo una reale opportunità di lavoro e non della filosofia approssimativa condita di retorica terzomondista".

"L'ideologia non sfamerà il pianeta" 
McDonald’s non si ferma qui. "L'ideologia non sfamerà il pianeta – dichiara - Crediamo che chi è in Expo debba accettare l'idea di non essere l'unico detentore della verità". Infine una stoccata: "Anche Slow Food oggi è una grande realtà internazionale, una specie di multinazionale".