È ripreso a Grosseto il processo sul naufragio della Costa Concordia, dopo la maratona notturna, con la quinta udienza della settimana. Il collegio vuole concludere entro oggi il "capitolo tecnico" del processo ed intanto è stato disposto il dissequestro della nave, chiesto da Costa spa, finalizzato al rigalleggiamento e al trasporto dall'isola del Giglio al porto di Genova.
Al vaglio - i lavori sono proseguiti anche nella notte- le modalità della navigazione e il funzionamento degli apparati di bordo rispetto al comportamento dell'imputato, il comandante Francesco Schettino.
"Le tre perizie confermano che se il timoniere avessero eseguito i miei ordini non ci sarebbe stato nessun impatto" ha detto ai microfoni dei giornalisti Schettino che ha precisato "Questo non significa scaricare le responsabilità sugli altri". Ha poi commentato la decisione di smantellare la nave a Genova: "Una scelta saggia".
"Quando arriverà a Genova abbiamo bisogno di smantellarne una parte subito" questa la motivazione dell'istanze di dissequestro presentato dai legali di Costa Spa. Una richiesta a cui si è opposto il Codacons, "Devono essere ancora effettuati accertamenti importanti sulla nave".
La difesa di Francesco Schettino ha chiesto invece che la nave rimanga almeno sequestrata dal ponte zero fino al ponte 3 perche' "devono esser ancora fatti importanti accertamenti sulle porte stagne", ha spiegato l'avvocato Donato Laino.