Roma,
Riparte il dialogo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: un nuovo faccia a faccia che ha la forma di una colazione di lavoro a Palazzo Chigi tutto incentrato sulla legge elettorale. Due ore di colloquio, al quale hanno partecipato a fianco di Berlusconi anche Gianni Letta e Denis Verdini. Questi, a quanto pare, i punti portati dal premier alla trattativa: soglia d'ingresso al 5% e innalzamento del premio di maggioranza al 40%. Durante una riunione di questa mattina dei vertici del Pd si è ragionato sull'ipotesi di introdurre le preferenze. L'ex premier invece avrebbe chiesto garanzie sulla possibilità di poter scegliere comunque una quota di candidati, ma non è detto che passi il sistema dei capolista bloccati.I nodi da sciogliere
Con il leader di Forza Italia, il premier-segretario parte dall'ultima versione dell'Italicum messa a punto dopo una serie di riflessioni. E da Berlusconi si aspetta risposte certe, in modo da sbloccare la riforma già oggi in prima commissione al Senato. I punti aperti sono sempre quelli, soglie, premio, rappresentatività (cioè, scelta dei candidati). L'intenzione è quella di alzare il premio al 40%, in questo caso chi vince arriverebbe al 55%. Il nodo più complicato da sciogliere resta quello di come assegnare questo premio, alla lista (come preferisce Renzi) o alla coalizione. A seconda del modello le soglie si assesterebbero, rispettivamente, al 5% o al 4 e 8% a seconda se si è o meno coalizzati. Altro punto da chiarire, l'elezione dei candidati: capilista bloccati e preferenze è l'idea messa in campo ma non è ancora l'unica.
Boschi: "30% eletti con listino? è ipotesi"
"E' un'ipotesi che dobbiamo valutare insieme" agli alleati. Così il ministro Maria Elena Boschi risponde sull'ipotesi di eleggere il 70% dei parlamentari con le preferenze ed il 30% con una lista bloccata. "Non ero all'incontro con Berlusconi ma noi proponiamo il premio al 40% e ipotizziamo una soglia di accesso al 5%" conferma il ministro
Vertice di maggioranza sulle riforme
Lunedì prossimo ci sarà un vertice di maggioranza sulle riforme. La richiesta, a quanto si apprende da fonti parlamentari, sarebbe arrivata dal leader Ncd Angelino Alfano e ha registrato l'ok del premier Matteo Renzi.