Politica

Interrogazione parlamentare per valutare rischio speculazione

Aids: Chiarimenti su vaccino dato a privati

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin verifichi eventuali abusi alla luce della concessione a privati dei brevetti per il vaccino "italiano" contro l'Aids. E' quanto ha chiesto in un'interrogazione parlamentare Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione sanità del Senato

Far luce sulla gestione dei fondi pubblici stanziati per lo sviluppo del vaccino italiano contro l'Aids, verificando "l'esistenza di eventuali abusi" e di conseguenza la possibilità di "garantire, anche mediante specifici indirizzi,  che la sperimentazione nel campo della ricerca contro l'Hiv sia condotta nell'esclusivo interesse della salute dei cittadini e posta al riparo da speculazioni".
E' quanto richiesto al ministro della Salute Beatrice Lorezin, in un'interrogazione a risposta orale in Commissione Igiene e Sanità del Senato, rivolta dalla presidente della Commissione Emilia Grazia De Biasi.
 
Nel 1998 Barbara Ensoli, vice presidente della Commissione nazionale per la lotta contro l'Aids e direttore del Centro nazionale Aids presso l'Istituto superiore della sanità, annunciò che grazie ad una proteina virale, la Tat, si sarebbe potuto ottenere un vaccino sia preventivo che terapeutico". Per realizzare il progetto "negli ultimi 16 ani sono stati stanziati 49 milioni di euro di finanziamenti pubblici". Ma "ad oggi risulterebbe la sospensione della sperimentazione, nonché la parziale privatizzazione dei brevetti", nel 2004, a favore di una società, la Vaxxit, che da una precedente inchiesta risulterebbe avere "un capitale sociale pari a 10 mila euro, di cui circa il 70% risulterebbero appartenere alla stessa Ensoli". In altre parole, si configurerebbe l'ipotesi di un conflitto d’interessi.
 
Nell'interrogazione De Biasi ha chiesto dunque "se il ministro sia a conoscenza dei fatti esposti, se corrispondano al vero e quali siano le sue valutazioni in merito; se sia prassi abituale vendere a privati i brevetti relativi a sperimentazioni finanziate con stanziamenti pubblici", e se non ritenga opportuno procedere a verifiche ed eventuali provvedimenti.