Italia

Roma

Cyberspionaggio. Riesame, restano in carcere i fratelli Occhionero

Il tribunale del riesame di Roma ha respinto l'istanza con la quale gli avvocati chiedevano la revoca o la modifica dell'ordinanza di custodia cautelare

Restano in carcere Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria arrestati il 9 gennaio scorso perché accusati di aver avviato una attività di cyberspionaggio attraverso l'accesso abusivo (consumato o solo tentato) a caselle di posta elettronica protette da password di accesso, sia personali che istituzionali, appartenenti a professionisti del settore giuridico-economico, a esponenti della politica o riconducibili ad Enti pubblici. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Roma che ha respinto l'istanza con la quale gli avvocati Stefano Parretta e Roberto Bottacchiari chiedevano la revoca o la modifica dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Maria Paola Tomaselli. Anche il pm Eugenio Albamonte aveva espresso parere Contrario alla scarcerazione degli Occhionero.