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Al Centro "Santa Maria della Provvidenza"

Papa Francesco: "Lavanda dei piedi un gesto da schiavi"

Il Pontefice ha lavato i piedi a 12 disabili, "un gesto simbolico, da servitore che Gesù ci lascia in eredità" le parole del Pontefice durante la breve omelia. La messa in "coena Domini" del giovedì santo dà avvio al triduo pasquale  

Papa Francesco

Roma,

"Un gesto simbolico, di servizio da schiavo" sono le parole di Papa Francesco durante la breve omelia alla messa "in coena Domini" del Giovedì Santo. Lavare i piedi -  ha spiegato il Pontefice -  è un gesto simbolico che Gesù ci lascia in eredità. Abbiamo sentito quello che Gesù ha fatto nell'ultima cena, gesto di congedo, come un'eredità. Lui, Dio, si è fatto servo, servitore. Questa è l'eredità: dovete farvi servi gli uni degli altri, servitori nell'amore".

Lavanda dei piedi
Poi nel centro al Centro "Santa Maria della Provvidenza" della Fondazione don Gnocchi Papa Francesco si è chinato per baciare i piedi a 12 disabili e anziani, di età tra i 16 e gli 86 anni, tra cui un musulmano, in rappresentanza di tutti i pazienti assistiti nei 29 Centri Don Gnocchi. "Adesso - ha detto Papa Francesco prima della lavanda - farò questo gesto; nel nostro cuore domandiamoci come possiamo servire le altre persone''.

Il più giovane di loro si chiama Osvaldinho, ha 16 anni, è originario di Capo Verde.
Nell'agosto dello scorso anno, un banale tuffo in mare gli ha  provocato un trauma vertebro-midollare con tetraplegia immediata. Gli arti paralizzati, completamente immobile, costretto su una sedia a rotelle. La più anziana, Angelica, 86 anni, originaria di Maenza (Latina), contadina per tutta la vita, sposata con un armeno, tre figli, rimasta vedova a 39 anni, è in riabilitazione dopo varie operazioni per frattura scomposta dell'anca e di varie costole.

Una folla di fedeli ha accolto il Pontefice che si è fermato con anziani, volontari, disabili e le loro famiglie. Ha accarezzaro e baciato i bambini e benedetto alcuni disabili poi è entrato per celebrare la messa che dà avvio al triduo pasquale.

Stamattina la messa crisimale
Stamattina Papa Francesco ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la messa crismale, liturgia che si celebra in questo giorno in tutte le Chiese Cattedrali. Nel corso della celebrazione, i sacerdoti hanno rinnovato le promesse fatte al momento dell'ordinazione; poi sono stati benedetti l'olio degli infermi, l'olio dei catecumeni e il crisma.   

La gioia sacerdotale
La "gioia" sacerdotale "fluisce solo quando il pastore sta in mezzo al suo gregge (anche nel silenzio della preghiera, il pastore che adora il Padre è in mezzo alle sue pecorelle) è una 'gioia custodita' da questo stesso gregge" ha detto Bergoglio durante la messa crisimale. Il Papa ha poi ricordato le tre caratteristiche significative della gioia sacerdotale: “E’ una gioia che ci unge ma non che ci rende untuosi, sontuosi e presuntuosi, è una gioia incorruttibile ed è una gioia missionaria che si irradia a tutti e attira tutti, cominciando alla rovescia, cioè dai più lontani". "Se non esci da te stesso l'olio diventa rancido", ha affermato il Pontefice.

"Anch'io ho vissuto momenti di isolamento nel sacerdozio"
“Anche nei momenti di tristezza, in cui tutto sembra oscurarsi e la vertigine dell'isolamento ci seduce, quei momenti apatici e noiosi che a volte ci colgono nella vita sacerdotale (e attraverso i quali anch'io sono passato), persino in questi momenti - ha ricordato il Papa nella messa - il popolo di Dio è capace di custodire la gioia, è capace di proteggerti, di abbracciarti, di aiutarti ad aprire il cuore e ritrovare una gioia rinnovata".