E' all'annuncio dell'accordo tra 20 paesi, Italia in prima fila con Stati Uniti, Uk, Canada, per cessare entro il 2022 i sussidi a fonti fossili non abbattute che è affidato il senso della giornata dedicata all'energia alla Cop 26 di Glasgow.
Intesa importante alla quale aderiscono come Stati Uniti, Canada. A precedere la notizia 'annuncio i nuovi report sulle emissioni quest'anno di nuovo in crescita a livelli record: secondo il rapporto annuale del consorzio Global Carbon Project le emissioni di diossido di carbonio dovrebbero rimbalzare nel 2021 ai livelli pre-Covid, con la quota della Cina in crescita a quasi un terzo del totale. Ma è già in apertura dei lavori che il presidente di Cop 26 Sharma ad avvertire: "La fine del carbone è in vista".
Per il passaggio alle rinnovabili, però servono fondi, tanti, e a lanciare l'allarme sugli scarsi finanziamenti ai Paesi invia di sviluppo è il Rapporto dell'Unep che avverte anche che con l'innalzamento di 1,5 gradi alcuni impatti sono già irreversibili. Sul fronte finanziario intanto proprio oggi è stato presentato a Glasgow il Report annuale della Piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile (Ipsf) promossa dall'Ue, con l'adesione di Regno Unito, Nuova Zelanda, e altri otto paesi con la commissaria Ue McGuinness che ha sottolineato il lavoro della Ue per standard più stringenti sugli investimenti green.
Insieme, i 18 membri dell'Ipsf rappresentano il 55% delle emissioni di gas serra e il 55% del Pil mondiale. I lavori per definire la strada che consentirà un passaggio determinante alle rinnovabili proseguono e nel pomeriggio arriva l'altro importante annuncio: almeno 23 stati alla Cop26 di Glasgow si sono impegnati per la prima volta ad eliminare il carbone dalla loro produzione di energia.
Intanto continuano le manifestazioni degli ecologisti, e viste le difficoltà in una Glasgow a prova di proteste Insulate Britain oggi a Londra ha bloccato due delle strade per arrivare al Parlamento britannico, a Westminster.