Economia

Confindustria

L'avvertimento di Squinzi: "Jobs Act non basta per ripartire, via il piombo da tasche dell'Italia"

"Serve completare il programma delle riforme" il monito del leader degli industriali. Poi l'attacco ai sindacati: "hanno sicuramente responsabilità nell'attuale situazione economica perchè hanno frenato tutto"

Giorgio Squinzi

Bene il Jobs act, ma "non basta" per far ripartire il Paese. È l'avvertimento del leader di Confindustria Girogio Squinzi. "Bisogna togliere tutto quello che è piombo dalle tasche del corridore Italia che sta scalando una salita impegnativa". Ciò che serve ribadisce è "completare il programma delle riforme, dalle politico-istituzionali a P.A e riforma fiscale".

Poi dalla biennale della Piccola Industria, risponde a chi gli ha ricordato che la Fiom sostiene che il Jobs act è stato dettato al Governo dagli industriali "Mai avrei pensato di arrivare al punto di scrivere le leggi".
Parla poi proprio dei sindacati che "hanno sicuramente responsabilità nell'attuale situazione economica dell'Italia perchè hanno frenato tutto". Aggiunge: "Oltre 18 mesi fa abbiamo firmato con tutte le sigle l'accordo sulla rappresentanza; erano tutti d'accordo ma ci hanno fatto disperare per arrivare a un regolamento applicativo nei giorni scorsi" e sottolinea: "se per una cosa di una tale semplicità ci sono voluti 18 mesi, lascio a voi le conclusioni: il mondo è cambiato e si muove con una velocità straordinaria".

A proposito della manifestazione della Fiom di oggi, il presidente di Confindustria, ritiene che "sia l'annuncio dell'avvio di un nuovo progetto politico", il che "va bene perchè siamo una democrazia e un nuovo progetto politico ma mi auguro anche che questo nuovo progetto politico sia capace di guardare avanti e non di guardare indietro perché - ribadisce - ha già fatto danni continuare a guardare indietro".