Politica

Esame alla Camera

Dl Crescita in stallo, esame rinviato a domani. Possibile rinvio in Commissione

Tra le proteste delle opposizioni slitta a domani mattina l'esame alla Camera dei Deputati del Decreto Crescita. Il Mit risponde alle proteste delle imprese sulle ultime modifiche al 'Fondo salva-Pmi' previsto dal decreto

di Tiziana Di Giovannandrea

L'Aula di Montecitorio ha deciso su richiesta della maggioranza, con 181 voti di differenza, il rinvio a domani mattina dell'esame del Decreto Crescita.

Il rinvio è stato chiesto dal relatore M5S, Raphael Raduzzi, che prendendo la parola alla riapertura dei lavori dell'Aula della Camera, dopo una prima sospensione di un'ora, ha chiesto di far slittare ulteriormente l'esame del provvedimento a domani mattina.

Il tempo servirà a chiarire se il Decreto Crescita dovrà fare un ulteriore passaggio in Commissione.

Alla base la scelta della maggioranza ci sarebbe la necessità di trovare una soluzione sull'emendamento relativo al 'Fondo sviluppo e coesione' la cui gestione verrebbe trasferito direttamente alle Regioni dal Ministero per il Sud. Scelta fortemente osteggiata dalla titolare del dicastero Barbara Lezzi.

Le opposizioni protestano, lamentando il fatto che il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, ieri durante la Conferenza dei Capigruppo, si era "impegnato" a porre la questione di fiducia sul Decreto entro la serata di oggi. Ora invece salta il calendario dei lavori stabilito, per colpa di "un problema politico interno alla maggioranza".

Intanto il Ministero delle Infrastrutture, a proposito delle proteste da parte delle ditte creditrici del Gruppo Cmc di Ravenna su un blitz notturno al 'Fondo salva-imprese', con la cancellazione dei tempi di pagamento dall'emendamento, in una nota spiega: "Non c'è stato alcun colpo di spugna nella notte sulla norma 'salva imprese' del Decreto Crescita, inserita durante l'esame alla Camera. La misura è stata semplicemente migliorata" si sottolinea, in virtù dell'impegno economico del Ministero "che ha destinato proprio ai creditori delle aziende già in crisi la somma di 45 milioni di euro. Allo stesso modo - prosegue il comunicato - non c'è alcun rinvio sine die del pagamento dei crediti pregressi delle imprese sub appaltatrici e fornitrici: proprio grazie alle risorse già stanziate, quando il Fondo sarà operativo, già prima della pausa estiva, potranno essere presentate le domande di pagamento che saranno istruite nel modo più efficiente e celere possibile, sulla base della documentazione fornita dai creditori o in base alle verifiche svolte presso il contraente generale". 

La nota prosegue: "Mentre imperversano polemiche sterili  il Mit è già al lavoro per la stesura dei testi attuativi del Decreto Crescita e proprio questa mattina si è svolto presso lo stesso Ministero un ulteriore tavolo volto a superare la crisi di Cmc e quindi a tutelare l'intero indotto. E' inoltre in calendario una nuova riunione alla fine della prossima settimana". 

Si ricorda che sono interessate al 'Fondo Salva-Imprese' 168 aziende tra Sicilia, Umbria, Marche e Sardegna.