Italia

Questura: rilevate tracce di polvere da sparo

Scontri a Roma, negativo esame stub su De Santis; tifoso ferito sempre più grave

Ha dato esito negativo l'esame della polvere da sparo su De Santis; l'ultrà romano resta indagato per tentato omicidio alla luce di altri elementi in mano agli inquirenti. 5 anni di daspo a "Genny a' carogna". Intanto Ciro Esposito nella notte ha subito un nuovo intervento, "la situazione è seria" racconta la madre Antonella Leardi che accusa: "Stanno discriminando i napoletani"

Ha dato esito parzialmente negativo lo stub, l'esame della polvere da sparo, effettuato su Daniele De Santis allo scopo di sapere se l'ultrà romano abbia sparato sabato scorso a Tor di Quinto, dove è rimasto ferito gravemente il tifoso napoletano, Ciro Esposito. In sostanza, precisa la Questura, l’esame seppur negativo risulta “compatibile con materiale da sparo". De Santis resta indagato per tentato omicidio alla luce anche di altri elementi in mano agli inquirenti. Intanto cinque anni di Daspo e una denuncia per istigazione a delinquere sono stati notificati a “Genny a' Carogna", l’ultrà azzurro che - con la maglietta “Speziale libero”- ha trattato con il club e le forze dell'ordine il fischio di inizio della partita.

"Genny a' Carogna": 5 anni di Daspo  
Cinque anni di Daspo e una denuncia per istigazione a delinquere a "Genny a' Carogna”, l’ultrà azzurro protagonista dei colloqui col capitano degli azzurri Hamsik e con alcuni esponenti delle forze dell'ordine prima della decisione di giocare la finale di Coppa Italia. Gennaro De Tommaso per la Questura é responsabile della violazione delle regole su "striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce" e lo "scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive". In sostanza per la scritta sulla maglia e per avere abbandonato il settore dei napoletani, sedendosi sulla cancellata che separa gli spalti dal campo di gioco. Per quest'ultima violazione è responsabile anche Mantice per il quale il provvedimento ha la durata di tre anni.

Ancora accertamenti su De Santis
Gli investigatori proseguiranno gli accertamenti relativi alla prova di sparo per Daniele De Santis estendendoli alla mano sinistra e agli indumenti dell'indagato. Inoltre saranno fatte verifiche e analisi su altre tracce rilevate sulla scena del crimine, tra le quali l'arma, i bossoli ed il colpo inesploso. In riferimento allo stub eseguito sulla mano destra di De Santis, le tracce di polvere da sparo potrebbero ricondurre sia alla pistola che alle bombe carta che l'ultrà avrebbe lanciato qualche ora prima della finale di Coppa Italia.

Ferito in condizioni sempre più gravi
Si aggravano le condizioni di salute di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito sabato prima della finale di Coppa Italia a Roma. Stanotte è stato sottoposto, al Policlinico Gemelli, ad un altro intervento di chirurgia addominale. "La situazione è seria" ha detto Antonella Leardi, la madre del tifoso che ha aggiunto "Il governo non ha speso una parola per Ciro. Stanno discriminando i napoletani, altrimenti avrebbero speso una parola in più per chi come noi, in questo momento sta soffrendo" definendo "assurdo il fatto che un altro tifoso del Napoli sia in carcere" 

L'intervento di urgenza al colon, durato 4 ore, si è reso necessario, da quanto si apprende, a seguito di un problema ischemico derivante dall'arresto cardiaco subito dal tifoso. Domenica scorsa l'ultà partenopeo ricoverato in sala rianimazione al Gemelli di Roma aveva subito un lungo e delicato intervento. Il proiettile aveva trapassato il polmone, spezzato la quinta vertebra e si è fermato alla colonna vertebrale.

Intanto l'ultrà romanista, Daniele De Santis sarebbe stato trasferito per ragioni di sicurezza dal Policlinico Gemelli, dove era ricoverato, ad un altro ospedale.

Tre testimoni incastrano De Santis 
Tre testimoni inchiodano l'ultrà giallorosso: hanno raccontato di averlo visto sparare sabato nei momenti di follia che hanno preceduta la finale di Coppa Italia a Roma. Dei tre testimoni è dato conto nelle venti pagine dell'informativa della Digos e le loro parole sembrano non lasciare dubbi: "a sparare contro i napoletani è stato lui". Per questo l'ultrà romanista resta indagato per tentato omicidio. Ma De Santis, nell'immediatezza del fermo, ha negato: "non sono stato io". 

La pistola dalla quale sono partiti i colpi che hanno raggiunto i tre supporter partenopei, e ferito gravemente Ciro Esposito, è stata trovata dalla proprietaria di una vicina discoteca dietro un vaso al di là del cancello del circolo sportivo gestito da De Santis, a qualche metro di distanza dove il romanista giaceva in terra dopo essere stato picchiato dai napoletani. La donna, per timore di un epilogo peggiore, ha dichiarato di avere preso l'arma e "di averla gettata in un cassonetto" per poi soccorrere De Santis.