Le misure di stimolo alla crescita contenute nel pacchetto varato sabato dal governo diventano materia di dura polemica tra il Segretario generale dell Cgil Susanna Camusso e il Ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.
Camusso: Nessuna garanzia che imprese investano. Imprenditori si rifaranno il tablet?
A partire all'attacco è la Camusso che con un'intervista al Corriere della Sera mette in dubbio che le aziende utilizzino le risorse messe a disposizione del governo per fare investimenti produttivi. "È il terzo anno che Renzi dice alle imprese: adesso tocca a voi. Si continua a pensare che dandogli risorse a pioggia si stimoli lo sviluppo. Ma non hanno alcun vincolo", dice il Segretario della Cgil. . "Senza vincoli - attacca Camusso - anche una misura giusta come il superammortamento rischia di essere inutile. Gli imprenditori l`hanno usato per rifarsi la macchina, non per investire. Gli investimenti privati negli ultimi due anni sono scesi. Non vorrei che adesso si rifacessero il tablet. Anche la riduzione dell`Ires non necessariamente produce investimenti. Abbiamo la disoccupazione giovanile al 38%, non risolviamo il problema, e quello del Sud, dando soldi a pioggia".
Calenda: Da Camusso disprezzo antropologico per imprenditori
La segretaria della Cgil Susanna Camusso dimostra "un disprezzo antropologico verso l'imprenditore, come se non fosse un pezzo di societa' che crea crescita", replica a caldo il Ministro dello Sviluppo economico Calenda.
"Considero questa frase - ha proseguito Calenda riferendosi al rischio paventato da Camusso che gli incentivi vadano solo in macchine e tablet per gli imprenditori - fuori dal mondo, ci riporta a epoche storiche che non ci piace rivedere".