"Si fa fatica ad ammettere che qui le mafie sono cresciute". A parlare - da Foggia dove si trova in missione - Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. E prosegue: "Dopo la nostra prima missione c'è stata una evoluzione non tranquillizzante ed è stata necessaria una nuova nostra presenza per un approfondimento e perché quanto avevamo intravisto nella prima missione ha avuto uno sviluppo non positivo, al di là della vigilanza delle forze di polizia e della magistratura".
Il Presidente della Commissione Parlamentare antimafia spiega che "le mafie hanno potuto insediarsi e crescere perché c'è stata per troppo tempo una sottovalutazione da parte di tutti. Non dico in questo momento, dove c'è l'attenzione del Governo, delle forze di polizia e della magistratura. Si fa ancora fatica ad ammettere che questa è una terra in cui le mafie hanno avuto la possibilità di svilupparsi".
La commissione si trova a Foggia - come spiega la stessa Bindi - anche per la questione del "Gran Ghetto", una delle tante baraccopoli che popolano il Tavoliere, dove un vasto incendio - forse provocato da bombole del gas - lo scorso marzo provocò la morte di due immigrati. Si tratta di uno dei tanti insediamenti improvvisati - dove decine di persone - impiegate nei campi con compensi irrisori- vivono in condizioni disumane in 'case' di fortuna, realizzate con materiale di scarto, rifiuti, plastica, senza acqua, nè luce. Incontri programmati tra la Commssione e il prefetto di Foggia, Maria Tirone, i vertici delle forze di polizia, il capo della Dia, la Direzione investigativa antimafia di Bari e il prefetto di Barletta, Andria e Trani.