La nuova legge elettorale, definita Italicum, si applicherà solo alla Camera. Un punto chiarito dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che sul Senato ha precisato: "Sarà oggetto di una legge di riforma che dovrebbe portare ad abolirlo per come lo conosciamo ora e a introdurre quello non elettivo".
Le circoscrizioni
Il territorio nazionale viene suddiviso in venti circoscrizioni, corrispondenti alle Regioni, che vengono a loro volta ripartite in 100 collegi plurinominali. Ogni collegio si vedrà attribuito un numero di seggi che va da tre a nove. Si provvederà a disegnare i collegi con un decreto legislativo del governo che dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’approvazione della legge. Sono previste inoltre disposizioni speciali per Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, dove vengono costituiti collegi uninominali.
I seggi
I seggi verranno ripartiti tra tutte le liste che riusciranno a superare alle elezioni la soglia di sbarramento del 3% su base nazionale (parecchio più bassa rispetto alla prima versione della legge, che era l’8%). Da notare che nella versione definitiva dell’Italicum, licenziata stasera, non è prevista la possibilità per le liste di collegarsi in coalizione.
Il premio di maggioranza
Chi al primo turno ottiene il 40% dei consensi si aggiudica un premio di maggioranza che lo porta automaticamente a 340 deputati (il totale della Camera è di 630). Se nessuna delle liste ottiene quella percentuale, due settimane dopo si torna alle urne a votare il ballottaggio tra le prime due liste “classificate” al primo turno, e chi arriva prima ottiene il premio che lo porta a 340 eletti. Tra primo e secondo turno non è permessa nessuna forma di apparentamento tra liste. Le altre liste che hanno superato lo sbarramento del 3% si contenderanno 277 seggi; 13 sono riservati all’estero e alla Val d’Aosta.
Preferenze e capilista bloccati
Il sistema mescola capilista bloccati e preferenze. I capilista dei 100 collegi sono infatti predeterminati, cioè scelti dalle segreterie dei partiti, mentre gli altri candidati verranno scelti dagli elettori con le preferenze. Solo i capilista possono essere candidati in più collegi, al massimo dieci, e, nell’ottica di favorire la parità di genere, in ogni circoscrizione i capilista dello stesso sesso non possono superare il 60%. L’elettore potrà esprimere fino a due preferenze tra quelli che non sono capolista, di sesso diverso.
La circoscrizione estero
Con il cosiddetto “emendamento Erasmus” è stata infatti introdotta la possibilità di votare per corrispondenza nella circoscrizione Estero non solo a chi risiede stabilmente fuori dai confini nazionali, ma anche a chi vi si trovi per almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche.
La legge in vigore a luglio 2016
Nel passaggio al Senato è stata introdotta una clausola che prevede l’entrata in vigore a partire dal 1° luglio 2016, per dare il tempo alla riforma del Senato di arrivare in porto.