Le prestazioni artistiche vanno considerate in maniera distinta, non gravano sul canone e i compensi vanno valutati considerando la necessità di garantire alla Rai di operare in regime di parità concorrenziale. Questi i contenuti di un parere che, a quanto si apprende, la Presidenza del Consiglio ha chiesto all'Avvocatura dello Stato e che prospetta forti dubbi sulla possibilità di applicare il tetto di 240mila euro ai compensi degli artisti in Rai.