Roma,
Dovrebbero servire ad orientarci ma, qui l'ironia, sono loro ad aver sbagliato rotta: sono i due satelliti lanciati nello spazio il 22 agosto e destinati a far parte del sistema di navigazione Galileo, l'alternativa europea all'americano GPS ma non hanno raggiunto l'orbita corretta. "Sono sotto controllo" assicura la società che gestisce i lanci, l'Arianespace. Nel frattempo l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), responsabile del sistema Galileo con l'Unione Europea, afferma che i segnali di entrambi i satelliti 5 e 6 sono stati acquisiti dal centro di controllo della missione in Germania (Esoc), a Darmstadt.Che i primi due satelliti operativi della costellazione Galileo fossero finiti su un'orbita diversa da quella prevista è stato chiaro soltanto a distanza dal lancio. ''E' stata rilevata una discrepanza fra l'orbita prevista e quella effettivamente raggiunta'', scrive l'Arianespace. Si stanno analizzando i dati del lancio, essenziali per ricostruire le cause dell'errore, prosegue, e questa operazione potrebbe essere completata in giornata.
Sulla questione è intevenuta anche la Commissione europea che ha attivato una Commissione d'inchiesta e "chiesto ad Arianespace, la società che gestisce i lanci, e all'Agenzia spaziale europea (Esa) di fornire tutti i dettagli dell'incidente, insieme ad un calendario e un piano d'azione per risolvere il problema" sottolinea Bruxelles. La Commissione, afferma l'esecutivo dell'Ue, "partecipa alla commissione di inchiesta istituita per individuare le cause del problema" e la task force di tecnici "dovrebbe presentare i risultati preliminari dell'indagine nella prima metà di settembre". Questa commissione di inchiesta, spiega ancora Bruxelles, "ha l'obiettivo di mettere in atto misure correttive a livello di Arianespace per evitare che tali incidenti si ripetano in altri lanci futuri".