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Fmi, Lagarde: Grexit è una possibilità. Ma un portavoce del Fondo monetario smentisce

Il Fondo monetario internazionale "si aspetta che la Grecia ripaghi" l'istituto di Washington, altrimenti "non potrà avere accesso ai nostri fondi". Ma sono le parole del direttore generale dell'Fmi, Lagarde, a far discutere: l'uscita della Grecia dall'euro "è una possibilità", ha detto, sebbene il portavoce del fondo abbia poi smentito: "Errore di traduzione". Intanto fonti europee frenano su un'intesa: "Progressi troppo lenti, impossibile un accordo entro domenica"

L'uscita della Grecia dall'Euro "è una possibilità". Lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, spiegando che "è molto improbabile" arrivare ad un accordo finale nei prossimi giorni. Per Lagarde però l'uscita di Atene dall'eurozona "non vorrà dire la fine dell'euro". Poche ore dopo, tuttavia, il Fmi ha smentito:  "Le affermazioni attribuite da Faz alla Lagarde non sono accurate, sono citate in maniera non corretta", ha detto il portavoce del Fondo, Gerry Rice, "ci sono stati problemi con la traduzione".

Ad ogni modo, il Fondo monetario internazionale "si aspetta che la Grecia ripaghi" l'istituto di Washington, altrimenti "non potrà avere accesso ai nostri fondi". Lo dice William Murray, vice portavoce dell'istituto di Washington.

Una dichiarazione che arriva dopo l'allarme lanciato dalla Banca Centrale Europea. La crisi greca - ha detto la Bce - rischia di ripercuotersi sugli spread dei Paesi vulnerabili dell'area euro, in assenza di un accordo in tempi rapidi. E della crisi greca hanno parlato in una teleconferenza di un'ora il premier greco Alexis Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande oggi
pomeriggio. Lo riferisce in una nota un funzionario del governo greco.

Fmi:  "L'uscita di Atene dall'Eurozona non è sul tavolo"
Durante la consueta conferenza stampa bisettimanale, Murray ha spiegato che "qualsiasi Paese che non rispetta i suoi oneri finanziari con il Fondo, ossia il pagamento di quanto dovuto, è dichiarato in arrears (arretrato) e quindi non ha accesso a finanziamenti freschi". Murray ha voluto ricordare che il Fondo è composto da 188 Paesi membri e che ha nei loro confronti una "responsabilità fiduciaria" in quando "custode delle risorse di quei Paesi". Ecco "perché è importante che i Paesi rimborsino" l'istituzione guidata da Christine Lagarde. La prima scadenza per Atene è il 5 giugno prossimo, quando deve ripagare al Fondo un prestito per 300 milioni di euro ma il totale per il mese a venire è pari a 1,6 miliardi di euro. "E' necessario che sulla Grecia si raggiunga un accordo il prima possibile", ha detto  William Murray, per il quale "l'uscita di Atene dall'Eurozona non è sul tavolo". "Non ci aspettiamo che avvenga - ha aggiunto - perché il prezzo da pagare sarebbe altissimo".

Fmi solleva nodo sostenibilità pensioni
Il Fondo monetario internazionale starebbe sollevando obiezioni nel negoziato con la Grecia, facendo presente ad Atene e all'Europa che, in assenza di una ristrutturazione del debito, il Paese dovrebbe avere surplus primari "più ambiziosi" intervenendo più decisamente sulle pensioni. 

Atene: vogliamo accordo entro domenica. Ue: "Impossibile"
La Grecia vuole un accordo entro domenica, assicura il portavoce del governo greco Gabriel Sakellaridis, spiegando che il Paese sta facendo del suo meglio per evitare un default e che una intesa sarà raggiunta molto presto. Atene sottolinea che, se la Grecia non raggiungerà un accordo con i suoi creditori, ci potrebbero essere serie conseguenze per l'Unione europea, non solo finanziarie. Ma fonti comunitarie avvertono: "I progressi sono troppo lenti, un accordo entro domenica è impossibile" perché senza un'intesa entro mercoledí o giovedí non ci sarebbero i tempi per sbloccare gli aiuti.