Siamo ormai alle battute finali nella telenovela tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto. L'ex ministro pugliese replica al Cavaliere che lo ha definito un "episodio regionale": "Un leader politico, se ama le idee, il suo Paese e il suo schieramento, dovrebbe sapere quando fare un passo indietro. Berlusconi preferisce invece distruggere tutto e perfino autorottamarsi". "E' un finale malinconico - spiega Fitto - Peccato, non sarà ricordato bene. Auguri umanamente a lui, credo ne abbia bisogno".
"Politicamente, invece, rappresenta un capitolo chiuso. Questi insulti e bugie neanche meriterebbero risposta. Mi limito a un solo cenno: per due anni ho rifiutato, come tutti sanno, le sue pressanti proposte di nomine e incarichi di partito, proprio perchè lo invitavo a scegliere in positivo la democrazia, le primarie, una libera competizione di persone e di idee, come accade nei grandi partiti occidentali. Ha detto sempre e solo no. Ora raccoglie - avverte Fitto - quello che ha seminato".
La 'due giorni' di comizi elettorali tra Bari e Lecce è l'occasione, oltre che di un duello verbale tra il Cav e l'ex ministro, anche di una battaglia di numeri: sulle presenze di militanti e simpatizzanti alle manifestazioni organizzate dai 'lealisti' pro Adriana Poli Bortone e i 'ricostruttori' a favore di Francesco Schittulli. Fitto non hanno dubbi e attacca: "Così sono passate queste 48 ore di flop tardoberlusconiano, tra sedie vuote e offese. Il sipario cala tristemente su una lunga stagione, che ha avuto in passato meriti e pagine belle, e oggi si è purtroppo ridotta così. Che tristezza...".
Quanto all'accusa di essere un 'traditore' rivoltagli dall'ex premier, Fitto risponde: "Non esiste un partito, non esiste un luogo dove discutere, non esiste il consenso; esiste solamente una situazione di grande confusione nella quale si pensa di poter attribuire la patente a chiunque. Io penso che questo sia sbagliato. E' una triste conclusione, un triste epilogo di una storia che è stata anche a tratti molto esaltante nel passato".
Una storia che si trascina ed è arrivata, probabilmente, alla resa dei conti. L'anatema "Essere oltre, per me è fuoir" prounciato dal palco di Lecce da Berlusconi (GUARDA) al fianco della candidata Poli Portone - senza mai pronunciare il nome di Fitto - non lascia presagire altre chance.