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Presunzione innocenza. Csm a Cartabia: ok ma ci sono criticità

Passa a larga maggioranza al Csm, con 2 soli voti contrari e tre astensioni, il parere chiesto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia sulla schema di decreto legislativo sulla presunzione di innocenza. Il documento esprime "apprezzamento per la trasposizione positiva" di questo principio, ma evidenzia anche "alcune criticità tecniche", come sintetizza la relatrice Loredana Miccichè, togata di Magistratura Indipendente. A partire dal "rischio che il procedimento di correzione previsto per eliminare i riferimenti alla colpevolezza aggravi eccessivamente gli uffici giudiziari".

Di Matteo: con presunzione innocenza bavaglio a pm
"Ci avviamo a una situazione nella quale fino alla sentenza definitiva i processi in tv li possono fare solo gli imputati e i parenti degli imputati mentre nessuna notizia potrà essere data dai procuratori e dalle forze dell'ordine". Lo ha detto il togato indipendente del Csm Nino Di Matteo, nel corso del dibattito in plenum sul parere, chiesto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia, elaborato dalla Sesta Commissione di Palazzo dei Marescialli sul decreto legislativo sulla presunzione di innocenza.

"Possono informare soltanto le parti private, i parenti di Riina o Provenzano su quello che secondo loro è emerso dalle indagini, non lo potrà fare più il questore, il carabiniere o il pm? Io - ha spiegato Di Matteo - non lo voto questo parere, perché non muove le critiche necessarie in una direzione così importante che conduce a una sorta di silenzio pubblico, prima della sentenza definitiva. Questa direttiva porta a una svolta illiberale, è un bavaglio, e non voto un parere che rinuncia a muovere critiche ed anzi plaude alla svolta restrittiva".