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Udienza generale

Iraq, Papa: "Prego per i cristiani e le minoranze perseguitate"

Il Pontefice invita alla preghiera per il conflitto in corso

"In occasione del vostro pellegrinaggio a Roma, vi invito ad unirvi alla preghiera di tutta la Chiesa per quelle comunità dell`Asia che ho appena visitato, come anche per tutti i cristiani perseguitati nel mondo, particolarmente in Iraq. Anche per quelle minoranze religiose, non cristiane, ma ugualmente perseguitate". Così Papa Francesco si è rivolto ai pellegrini di lingua francese presenti alla sua udienza generale in aula Paolo VI, la prima dopo il recente viaggio in Corea del sud.

Il pontefice ha poi aggiunto: "Nella storia della fede in Corea si vede come Cristo non annulla le culture, non sopprime il cammino dei popoli che attraverso i secoli e i millenni cercano la verità e praticano l'amore per Dio e il prossimo. Cristo non abolisce ciò che è buono, ma lo porta a compimento".

"Ciò che invece Cristo combatte e sconfigge - ha proseguito Bergoglio davanti a migliaia di fedeli - è il maligno, che semina zizzania tra uomo e uomo, tra popolo e popolo; che genera esclusione a causa dell'idolatria del denaro; che semina il veleno del nulla nei cuori dei giovani. Questo sì, Gesù Cristo lo ha combattuto e lo ha vinto con il suo Sacrificio d'amore. E se rimaniamo in Lui, nel suo amore, anche noi, come i Martiri, possiamo vivere e testimoniare la sua vittoria. Con questa fede abbiamo pregato, e anche ora preghiamo affinché tutti i figli della terra coreana, che patiscono le conseguenze di guerre e divisioni, possano compiere un cammino di fraternità e di riconciliazione".

Il significato del viaggio apostolico coreano, ha riassunto il Papa argentino, "si può condensare in tre parole: memoria, speranza, testimonianza".