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ITALIA

Anno giudiziario, i magistrati: basta fughe di notizie, pm mantengano riserbo

Grande assente all'inaugurazione l'Anm che protesta contro il mancato impegno del governo a riportare età pensionabile dei giudici da 70 a 72 anni

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  La fuga di notizie sulle indagini in corso e il riserbo: sono questi i due "temi di grande delicatezza e attualità" evidenziati dal Pg della Cassazione, Pasquale Ciccolo, nella sua relazione sull'anno giudiziario. Si è inaugurato questa mattina, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'anno giudiziario 2017 con la tradizionale cerimonia che vede giudici, cancellieri e rappresentanti della Procura sfilare con la toga rossa bordata, ormai da anni, di ermellino sintetico ecologicamente corretto.  

Grande assente quest’anno  l'Associazione nazionale magistrati che con la sua diserzione - un atto inedito, mai attuato nemmeno nei momenti di più calda contrapposizione tra toghe e politica durante i governi Berlusconi - protesta per il mancato impegno del governo a riportare, seppure in via transitoria, l'età pensionabile dei giudici da 70 a 72 anni e a riportare il vincolo di permanenza dei magistrati di prima nomina da quattro anni a tre.    

"Dinanzi al fenomeno della fuga di notizie – ha spiegato l'alto magistrato -, fenomeno grave perché rischia di ledere il principio costituzionale di non colpevolezza, più volte viene invocato l'intervento del mio ufficio, che risulta quasi sempre sterile per la obiettiva difficoltà di individuare le singole responsabilità". Altro tema "delicato" sollevato dal Pg "è quello del riserbo, sul quale già l'anno scorso mi sono soffermato ricordando che la stessa Corte di Strasburgo ha ribadito che ai magistrati è imposta la massima discrezione anche là dove si sia trattato di sostenere pubblicamente le ragioni e la bontà dell'attività giudiziaria svolta".  

Altro capitolo affrontato dai giudici è quello del terrorismo. Contro la "terribile minaccia" del terrorismo internazionale occorrono "adeguate misure di polizia e prevenzione", un maggior coordinamento delle indagini anche con l'istituzione della Procura europea, e un "efficace sistema repressivo, fino a configurare gli atti di violenza terroristica come crimini contro l'umanità" ha detto il Primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario sottolineando che un carcere più umano attenua il rischio di radicalizzazione.

Quanto alla riforma del processo penale Canzio è stato categorico: "Si rivela fallace l'affermazione secondo cui la riforma del processo penale sarebbe inutile e dannosa". La riforma, attualmente ferma al Senato, "per la parte che riguarda le impugnazioni reca incisive modifiche".  

Canzio ha inoltre ribadito il suo “no” all’ipotesi del reato di immigrazione clandestina e ha chiesto leggi che in maniera più rapida consentano lo svolgimento delle pratiche per le domande di protezione internazionale, tra le quali quelle dei tanti minori sbarcati senza genitori. "Si rileva l'esigenza di una urgente ridefinizione legislativa delle relative procedure in termini di semplificazione e accelerazione", ha sottolineato Canzio in relazione all'iter delle richieste di asilo, e poi quanto al reato di immigrazione clandestina "si ribadisce l'inefficacia della risposta penale, mentre la configurazione di un illecito e di sanzioni amministrative, fino all'espulsione, darebbe risultati più concreti".

Altro tema caldo quella della corruzione. "E' fortemente avvertita nel Paese la percezione di una diffusa corruzione sia nella Pubblica amministrazione che tra i privati". 
Infine il tema della adozioni per le coppie gay. La Cassazione "non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona", seguendo il "criterio guida dell'interesse preminente del minore", ma "demandare il via esclusiva alla giurisdizione" la soluzione di questioni su scelte etico-sociali "non è la via preferibile", sarebbe "da privilegiare il percorso ermeneutico disegnato sulla base di una chiara ed esplicita volontà legislativa". Cosi' il primo presidente Giovanni Canzio chiede una legge per le adozioni e i figli di coppie 'same sex'.