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ITALIA

Morra: "Convocato Salvini in Antimafia, urge audizione"

Arrestati per corruzione Paolo Arata e il figlio Francesco

Arata è ex consulente della Lega per l'energia ed ex deputato di Fi. Salvini: "Venuto a un solo convegno, non è consulente della Lega"

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Sono stati arrestati Paolo Arata, ex consulente della Lega per l'energia ed ex deputato di Fi, e il figlio Francesco.  Sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Sarebbero soci occulti dell'imprenditore trapanese dell'eolico Vito Nicastri, ritenuto dai magistrati tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro.

"Riina nel 2013 parlava di interesse Messina Denaro per eolico"
La "confluenza di interessi, da parte di più articolazioni mafiose" nel settore delle energie rinnovabili "è stata plasticamente rappresentata dal suo capo assoluto", Totò Riina, "il quale durante la sua detenzione nel carcere milanese di Opera, nell'affrontare temi e vicende relative ad altre questioni criminali, commentava già nel 2013 con il suo interlocutore la decisione di speculare nel settore eolico da parte del latitante Matteo Messina Denaro, reo a dire del Riina di tralasciare gli affari tradizionalmente oggetto delle attività criminale di Cosa Nostra e di dedicarsi ai 'pali', figura retorica utilizzata dal boss per indicare l'attività imprenditoriale riferibile al settore dell'eolico". È quanto si legge nell'ordinanza del Gip di Palermo di applicazione delle misure cautelari nei confronti, tra gli altri di Paolo Arata e Vito Nicastri.

Arresto richiesto dalla Dda 
L'arresto è stato disposto dal gip di Palermo Guglielmo Nicastro su richiesta della Dda guidata da Francesco Lo Voi. Gli Arata sono indagati da mesi per un giro di mazzette alla Regione siciliana che coinvolge anche Nicastri, tornato in cella già ad aprile perché dai domiciliari continuava a fare affari illegali. Nel business c'erano anche gli Arata che, secondo i pm,  di  Nicastri sarebbero soci.  Oltre che nei confronti dei due Arata il giudice ha disposto l'arresto per Nicastri,  la cui la misura è stata notificata in carcere in quanto già detenuto, e per il figlio Manlio, indagati pure loro per corruzione, auto riciclaggio e intestazione fittizia. Ai domiciliari è finito invece l'ex funzionario regionale dell'Assessorato all'Energia Alberto Tinnirello, accusato di corruzione.  

Una tranche dell'inchiesta a Roma
Una tranche dell'inchiesta nei mesi scorsi finì a Roma perché alcune intercettazioni avrebbero svelato il pagamento di una mazzetta, da parte di Arata, all'ex sottosegretario alle Infrastrutture leghista Armando Siri. In cambio del denaro Siri avrebbe presentato un emendamento al Def, poi mai approvato, sugli incentivi connessi al mini-eolico, settore in cui l'ex consulente del Carroccio aveva investito. A Palermo invece è rimasta l'indagine sul giro di corruzione alla Regione siciliana che oggi ha condotto all'arresto degli Arata e dei Nicastri. Tutti al centro, secondo i pm di Palermo, di un giro di tangenti che avrebbero favorito Nicastri e il suo socio occulto nell'ottenimento di autorizzazioni per i suoi affari nell'eolico e nel bio-metano. 

Perquisizioni in Assessorato regionale 
Personale della Dia di Trapani sta effettuando una perquisizione alla commissione regionale "V.I.A." (Valutazione impatto ambientale), che si trova nella sede dell'assessorato Territorio e ambiente della regione siciliana, a Palermo. I magistrati - che indagano sulle "mazzette" - contestano il reato di abuso d'ufficio al presidente della commissione "Via", Alberto Fonte. La perquisizione è stata disposta dalla Procura di Palermo nell'ambito dell'inchiesta.  

Gli altri indagati sono Francesco Paolo Arata, 39 anni; Giacomo Causarano, 70 anni; Francesco Isca, 59 anni; Angelo Giuseppe Mistretta, 62 anni; Manlio Nicastri, 32 anni; Vito Nicastri, 55 anni; Alberto Tinnirello, 61 anni. Tra le varie societa' della famiglia Arata nelle quali Nicastri vanta certamente una partecipazione occulta figurano - secondo le indagini della Dia - le societa' Solcara srl e Etnea srl: "titolari di 16 impianti per la produzione di energia da fonte eolica nella provincia di Trapani e la Solgesta srl , societa' partecipata interamente dalla Solcara, che sta sviluppando in provincia di Trapani e Siracusa - annotano gli investigatori - due progetti per la realizzazione di altrettanti impianti di energia elettrica e bio gas utilizzando rifiuti organici".     Secondo la Procura della Repubblica di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, Arata e' "socio occulto" di Nicastri che, sebbene ai domiciliari, continuava gestire i suoi affari, violando anche le prescrizioni previste e mantenendo il contatto con soggetti che non vivevano con lui. E' la ragione questa per cui la Procura aveva chiesto l'aggravamento della pena, spedendolo nuovamente in carcere. Paolo Arata il 12 settembre scorso dice ad una giovane avvocato: "....qui stiamo parlando in camera caritatis. Io sono socio di Nicastri al 50%...".

Morra: "Da dicembre attesa audizione Salvini in Commissione antimafia"
 "Ho richiesto con lettera ufficiale in data 7 maggio 2019 la convocazione del ministro dell'Interno Salvini in commissione Antimafia. Lettera ufficiale che è partita solo dopo numerose sollecitazioni informali per fissare una data di audizione già dalla terza settimana d'insediamento della commissione stessa, ovvero a dicembre 2018". Lo fa sapere Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia.

"Il rispetto istituzionale avrebbe richiesto una veloce risposta alle interlocuzioni informali anche per dare precedenza a chi è preposto con le sue linee guida alla lotta alla mafia - sottolinea Morra - La lettera ufficiale è solo l'ultimo passaggio che oggi, anche alla luce dei nuovi arresti in Sicilia, mi vede costretto a renderlo pubblico e ribadire l'urgenza dell'audizione del ministro Salvini".

Salvini: "Venuto a un solo convegno, no consulente della Lega"
"Arata? Avranno avuto i loro buoni motivi. Ha partecipato a un solo convegno e me lo ritrovo consulente della Lega. Me lo presentarono come professore universitario, non ricordo chi sia stato a presentarmelo". Così Matteo Salvini parlando con i cronisti davanti alla Camera dell'arresto di Paolo Arata.  "L'ho incontrato una volta, non conosco gli atti", ha aggiunto. Preoccupato dagli sviluppo dell'inchiesta. "Assolutamente no", ha risposto il leader della Lega.