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POLITICA

Tensione in Val di Susa

Val Susa. Assalto "No Tav" al cantiere: lacrimogeni e polizia, domani la visita di Salvini

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Notte di tensioni in Valle di Susa. Alla vigilia della visita a Chiomonte del leader della Lega, Matteo Salvini, No Tav incappucciati hanno assaltato il cantiere della Torino-Lione. Una cinquantina di persone, riconducibili all'area più oltranzista del movimento che si oppone all'Alta Velocità, quella antagonista e anarchica, ha lanciato per oltre un'ora pietre, bombe carta e razzi.

Le forze dell'ordine hanno risposto con l'idrante e alcuni lacrimogeni ed ora la polizia sta visionando i filmati e le immagini per identificare i responsabili. L'azione, che non ha causato feriti, arriva al termine del primo dei tre giorni di "lotta, musica e balli" voluti dai No Tav per ribadire le ragioni della lotta contro un'opera che definiscono "simbolo di devastazione e stupro della terra valsusina".

Dopo il ritrovo in Località Gravella, dove hanno allestito un campeggio, i manifestanti hanno raggiunto le recinzioni del cantiere lungo i sentieri tra i boschi. Intorno alla mezzanotte, secondo la ricostruzione della Questura di Torino, hanno acceso un fuoco a ridosso del cancello di ingresso, domato con l'uso di un'idrante.

Lo stesso utilizzato per allontanare i dimostranti che, questa mattina, hanno affisso uno striscione sul Municipio di Chiomonte per denunciare i Comuni che hanno accettato i soldi delle compensazioni. "Non possono proporci fondi per opere ordinarie, quindi che ci spettano di diritto - sostengono i No Tav.

Le compensazioni sono una forma di ricatto sulla vita dei piccoli comuni: in un momento di pandemia mondiale, i fondi per la sanità e per la messa in sicurezza dei territori devono essere destinati di diritto dove proprio a Chiomonte, lo scorso giugno, chiudevano l'ambulatorio".

Conferma la visita al cantiere della Tav Matteo Salvini: "Porterò il mio saluto e il mio ringraziamento a tutte le forze dell'ordine impegnate in zona", scrive su Twitter il leader della Lega, che torna dopo due anni a Chiomonte - l'ultima volta c'era stato da ministro dell'Interno nel febbraio 2019.

Sarà l'occasione per fare il punto sui lavori del tunnel ferroviario più lungo del mondo. Ben 57,5 chilometri tra Italia e Francia che secondo Telt, la società italo-francese incaricata di costruire e poi di gestire l'infrastruttura, eliminerà dalle strade alpine un milione di tir, riducendo le emissioni di gas serra di circa 3 milioni di tonnellate di CO2 all'anno e i tempi di viaggio per Parigi: appena 4 ore e mezza da Milano, anziché 7, circa 4 ore da Torino, anziché 5 mezza.