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ECONOMIA

Autostrade

Cancelleri sul prestito: "Un ricatto, via concessione". Margiotta: "Dossier chiuso, decide governo"

Sindacati: "Governo decida presto, lasciare 7mila lavoratrici e lavoratori per due anni nell'incertezza sul loro futuro è davvero troppo". Atlantia, fonti: nessun ultimatum, servono risposte

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Blocco degli investimenti, minacce di ricorrere alle vie legali. Atlantia ieri - nel corso del Cda straordinario - ha deciso di limitarsi agli interventi ordinari e di messa in sicurezza della rete in seguito alla mancanza di risposte dal governo sul contenzioso seguito al crollo del Ponte Morandi. La mossa della società dei Benetton ha provocato la dura reazione del viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri. 

Cancelleri: "Un ricatto, via concessioni"
"Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, quelli che si sono macchiati delle 43 vittime del ponte, quelli che non hanno neanche chiesto scusa quando è crollato, proprio quelli lì, quelli di Benetton, quelli lì che ricattavano il governo, stamattina se ne sono usciti con una novità: 'se non ci fate da garanzia per un prestito - e quindi vogliono la garanzia dello Stato - non facciamo gli investimenti'". Così il viceministro alle Infrastrutture, che conclude: "La logica del ricatto".  Ebbene, "vi dico quello che penso e che pensa M5s: ci abbiamo perso soltanto tempo. Mi rivolgo alle altre forze di maggioranza: ci stiamo perdendo tempo, revochiamogli le concessioni. Questa non è gente seria", nota.

"Noi un piano lo abbiamo. E' un piano serio, è un piano chiaro, risponde pure a tutte le critiche" di tutti coloro che hanno pensato che in assenza delle concessioni "tanti padri di famiglia che non c'entrano niente, alla fine, perderanno il lavoro. Non perde il lavoro nessuno" -  ha proseguito il viceministro M5s  alle Infrastrutture - a proposito della società Autostrade. E ha annunciato: "noi vogliamo commissariare direttamente Aspi con un commissario di governo".

"De Micheli tirasse fuori il dossier"
"Il ministro De Micheli ha questo dossier dove ha fatto insieme con Aspi una sorta di trattativa. Non lo conosce nessuno questo dossier, non lo conosce né il M5s né altre forze di governo, né Conte. Lo ha dichiarato il ministro sui giornali". Così  Cancelleri in un video postato su Facebook. "Ebbene che lo tirasse fuori, cominciamo a parlarne". E' inutile che ci giriamo intorno", aggiunge. "Quando riusciremo a fare questa discussione? Il tempo è scaduto, perché quando andremo a consegnare il ponte di Genova, quando sarà finito, il Ponte lo dovremo consegnare a qualcuno e se non sappiamo a chi va la concessione, non sapremo neanche a chi va il contratto di governo".

Margiotta: Decisione deve essere presa da governo e non dal ministro a livello unilaterale
"Ho grandissima fiducia nel ministro De Micheli che sin dal primo momento ha lavorato in modo concreto ed efficace" sul dossier Autostrade per l'Italia, ma la decisione "non può essere presa dal ministro a livello unilaterale, deve essere presa dal Governo nella sua collegialità". Così replica il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed esponente del Pd Salvatore Margiotta. 

Sul tavolo, rileva Margiotta, "ci sono due possibilità che sono tutte e due ancora in piedi: la revoca alla concessione di Aspi e la non revoca, che prevede una serie di ristori e di misure economiche che la società dovrà mettere sul tavolo se vuole mantenere la concessione. La società deve ripagare i danni, anche ingenti, perché la vicenda è costata tante vite umane; e deve garantire di fare opere e investimenti importanti". "Trovo risibile - continua Margiotta - che coloro che sono convinti della revoca della concessione ad Aspi si stupiscano che la stessa società non abbia ancora presentato un piano pluriennale di interventi. Non si possono pianificare interventi se non si ha la certezza di avere la concessione: è un'incongruenza palese".

"Quella della concessione, spiega ancora una volta, "è una decisione importante e delicata ed è giusto che venga presa dal Governo nella sua collegialità, prendendo in considerazione l'interesse pubblico primario. Non si può lucrare su questo tema per avere un voto in più. Ai cittadini dobbiamo dare certezze, posti di lavoro e assicurare il rilancio dell'economia. Le liti all'interno di una coalizione di governo vanno evitate il più possibile: se si tira troppo la corda c'è
il rischio che si spezzi", conclude Margiotta.

Fonti Mit: "Dossier inviato alla Presidenza del Consiglio prima della decisione in Cdm"
Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intanto arrivano delle precisazioni. "Sul prestito che Aspi ha chiesto allo Stato, il Mit non è coinvolto", precisando che "negli scorsi mesi e ancora adesso sono in corso opere di manutenzione ordinaria e straordinaria rese necessarie a seguito dei sopralluoghi da parte dei tecnici del Mit, e sono in corso di realizzazione, da oarte di Aspi, interventi sulla base di nuovi criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, nell'esclusivo interesse delle persone e per la loro sicurezza".

Fonti del Ministero inoltre sottolineano che è stato "completato il dossier, come già annunciato nei giorni scorsi e in Parlamento dalla ministra, e lo ha inviato alla Presidenza del Consiglio per avviare una discussione  e un confronto necessari prima della decisione che avverrà in consiglio dei ministri, come più volte sottolineato pubblicamente dalla De Micheli". 

Orlando: Prestito? No ricatti meglio cambiare toni
"Il diritto del prestito esiste, il decreto prevede pero' che per l'erogazione di finanziamenti di questo livello ci sia una trattativa e credo si debba tenere conto di due fattori: è una azienda che gestisce una concessione e quindi il tema del rispetto delle tariffe è rilevante. Secondo, è una azienda che ha un contenzioso con lo Stato anche se con una sua controllata e credo che questi due aspetti vadano tenuti presenti, ma da ligure penso che vadano evitati i ricatti, questi toni sarebbe meglio si cambiassero". Lo ha detto il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, in merito alla posizione
di Atlantia. 

Fratoianni: No ricatti, ritirare concessione
"Il gruppo Benetton blocca il piano di investimenti e minaccia cause legali, se non verrà concesso anche ad Autostrade un prestito di miliardi garantito dallo Stato? L'arroganza dei potenti non ha più limiti, anche di fronte a quanto è successo". Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. "Io penso che in questi casi - conclude l'esponente di Leu - quando qualcuno ricatta, da uno Stato autorevole e credibile, che sta dalla parte dell'interesse pubblico e della giustizia, ci sia solo una pacata e ragionevole risposta da dare: ritirare la concessione".

Fit-Cisl: lavoratori in sospeso, governo decida
"Lasciare 7mila lavoratrici e lavoratori per due anni nell'incertezza sul loro futuro è davvero troppo. Il Governo decida cosa vuole fare con Autostrade per l'Italia, se cioè vuole revocare la concessione". Così dichiara Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, a seguito della decisione del cda straordinario di Atlantia di bloccare gli investimenti della sua controllata Aspi e valutare di fare causa al Governo. "Al nostro ultimo incontro con l'ad di Aspi - prosegue Pellecchia - ci sono state presentate le linee guida del piano industriale riferite al periodo 2020-2023, che prevede significativi investimenti per miliardi di euro oltre che importanti interventi di manutenzione con modelli predittivi basati su sensori installati nelle principali opere con un incremento di spesa di quasi il 50% rispetto al passato. Inoltre si prevede l'ausilio di efficaci tecnologie per le verifiche tecniche.

Questi investimenti - se attuati - miglioreranno la rete che ha un'età media di 50anni, rendendola più sicura per gli utenti e le lavoratrici e i lavoratori che vi operano,  e la adegueranno alle esigenze di mobilità del Paese. Infine, è sotto gli occhi di tutti che l'Italia ora più che mai ha bisogno di investimenti per risalire la china della crisi economica in atto. Ma se non si da' all'azienda e ai dipendenti certezza sul proprio futuro, quale che sia, non si esce dallo stallo in cui siamo già da troppo tempo. Il Governo faccia il suo  lavoro e decida cosa è meglio per il Paese".

Atlantia: fonti, nessun ultimatum, servono risposte
"Nessun ultimatum è stato espresso nei confronti dei decisori istituzionali. Atlantia e ASPI dal mese di gennaio 2020 hanno inviato 9 lettere a tutti gli attori istituzionali coinvolti, non ricevendo alcuna formale risposta su nessuno dei punti salienti evidenziati o delle proposte formulate". Lo fanno sapere fonti di Atlantia all'Ansa. 

Attese decisioni anche su concessione
"Atlantia ha atteso e attende che vengano prese delle decisioni in merito alle proposte inviate formalmente, anche relativamente alla vicenda della Concessione in campo da quasi due anni, così da consentire lo sblocco degli investimenti programmati per un profondo ammodernamento del sistema autostradale gestito". Lo sottolineano all'Agi fonti vicino al gruppo alla luce della discussione pubblica verificatasi dopo il comunicato di Atlantia emesso ieri a valle di un Cda straordinario della Società.