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POLITICA

Salvini: "Ministro non all'altezza"

Azzolina: "A settembre abbiamo 2,5 miliardi per la scuola, trovati 800 milioni non spesi"

"I fondi sono destinati a diversi aspetti come l'acquisto di arredi nuovi, con banchi singoli e moderni per recuperare spazio perché noi al momento, sulla base delle indicazioni del Cts, dobbiamo mantenere il metro di distanza" spiega  il ministro. E aggiunge:  "Non facile prendere decisioni ora per settembre in un quadro epidemiologico in itinere"

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"Quando sono arrivata al ministero ho chiesto di poter vedere i conti e i soldi non spesi. Mi è stato detto che ero il primo ministro a fare questa domanda, nessun altro lo aveva fatta: c'erano 800 milioni di euro del programma operativo nazionale (Pon) del ministero dell'Istruzione non spesi e ora li stiamo spendendo. Quindi quel miliardo che si cercava in realtà c'era già ma nessuno lo aveva visto. Quindi per settembre abbiamo 2,5 miliardi, perché 1,5 lo avevamo messo nel decreto rilancio e adesso abbiamo un miliardo in più". Così la ministra per l'Istruzione Azzolina a Radio 24.

Poi il ministro conferma che "le scuole riapriranno dal 14 settembre ma già dal 1 sono aperte per i recuperi degli studenti con debiti formativi. Elezioni il 21? Non riguarda le scuole di secondo grado, non è ministro istruzione che decide dove si fanno elezioni" incalza.

"Fondi destinati anche all'acquisto di nuovi arredi"
"I fondi sono destinati a diversi aspetti come l'acquisto di arredi nuovi, con banchi singoli e moderni per recuperare spazio perché noi al momento, sulla base delle indicazioni del Cts, dobbiamo mantenere il metro di distanza" - spiega  il ministro -  che aggiunge: "Serviranno inoltre per spazi nuovi, nuove aule e pensiamo a edifici scolastici dismessi, ma anche patti territoriali per portare gli studenti fuori dalla scuola intesa in maniera tradizionale. E poi un organico docenti, perché più gruppi piccoli di studenti significa più maestri. Chi dovrà controllare? Ciascuno in base alle proprie responsabilità monitorerà nei tavoli regionali che si faccia quello che si deve fare", ha concluso la ministra.

"Non facile prendere decisioni ora per settembre in un quadro epidemiologico in itinere"
Azzolina si difende dalle critiche di queste settimane, mosse non solo a livello politico. Tante infatti le famiglie che sono scese in piazza qualche giorno fa per contestare le misure che si stanno approntando per affrontare il nuovo anno scolastico. "Prendere decisioni a giugno sulla base di un quadro epidemiologico in itinere per settembre non è semplice. Dovevamo pensare a opzioni diverse sulla base del quadro epidemiologico" ammonisce. "Penso si possa sempre fare di più - ha ammesso - ma la tempistica nasce dal fatto che non decidiamo da soli, ma 'in primis' sulla base delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico del ministero. La stessa questione della distanza di un metro non dipende da noi, è legata al quadro epidemiologico che cambia in continuazione. Le linee guida sono state scritte adesso, ma in altri Paesi europei le linee guida per settembre ancora non sono arrivate, in altri sono arrivate in questi giorni: insomma, stiamo procedendo tutti nello stesso identico modo", ha aggiunto la ministra.

"Abbiamo agito bene: riaprire presto avrebbe causato un picco di contagi"
Il ministro inoltre difende l'operato dell'esecutivo: "Sono assolutamente convinta del fatto che si sia agito bene insieme a tutto il Governo, a maggio avevamo ancora 500 morti ed eravamo stati ammoniti dal riaprire le scuole troppo presto, avrebbe causato un picco di contagi".

"Gabbie di plexiglass? Bufala"
Sull'eventuale adozione del plexiglass nelle aule per evitare contagi, la Azzolina replica: "E' sempre stata una bufala. I divisori erano solo una tra le mille ipotesi proposte dal Comitato tecnico scientifico. Ma in nessun documento ufficiale si parla di gabbie di plexiglass. Questo genera e alimenta confusione. C'e' qualcuno che evidentemente nella confusione ci vive bene e vuole crearla. In questo momento critico ci vorrebbe più responsabilità da parte di tutti quanti". Sulla questione delle riaperture 'anticipate', il ministro avverte: "Riaprire al 20% come in Francia è molto più facile, hai più spazio e meno professori. In Francia gli esami di stato non sono stati fatti, in Italia si e io ricevo lettere di studenti emozionati per aver fatto l'esame".

Ronzulli (FI): "Ad alimentare confusione è solo la Azzolina"
"Chi fin dall'inizio di questa emergenza ha alimentato confusione sulla scuola e continua a farlo è il ministro Azzolina che da mesi non fornisce indicazioni chiare e lineari, dicendo tutto e il contrario di tutto. Per quanto riguarda la riapertura delle scuole, se davvero il ministro vuole evitare di creare ancora caos, dica con chiarezza cosa accadrà effettivamente il 14 settembre, senza poi cambiare nuovamente idea". Cosi' la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato Licia Ronzulli. 

Salvini: "Ministro non all'altezza". Sasso: "Da Azzolina numeri a caso"
"Un ministro non all'altezza, che non si assume le responsabilità". Duro il giudizio del leader della Lega sulla Azzolina. Dal ministro "ancora promesse, parole in libertà e numeri a caso. Dopo aver sparato cifre mai viste prima per la scuola, e che continuano a non vedersi perché dei 2,5 miliardi di euro previsti nel decreto Rilancio, solo 330 milioni dovrebbero arrivare entro settembre, adesso è la volta della promessa di un ulteriore miliardo" incalza il deputato leghista Rossano Sasso, membro della Commissione Cultura ed Istruzione.

"Con questi ipotetici soldi, il Ministro promette di rifare le scuole, comprare banchi ed assumere più personale. Peccato che 330 milioni stanziati per il 2020 vogliono dire poco più di 6 mila euro per gli oltre 50 mila istituti scolastici del territorio nazionale. Spiccioli che sicuramente non permettono di fare neanche un decimo di quello che annuncia Azzolina. A settembre la scuola dovrà affrontare la fase delicata della ripartenza. Peccato che da questo ministro continuino ad arrivare solo 'faremo, vedremo, provvederemo', mai un 'abbiamo fatto'. Per lei si avvicina  inesorabilmente la  campanella dell'ultima ora", conclude il leghista.