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ITALIA

Inchiesta della Procura di Roma

Baby squillo, sul marito della Mussolini "elementi incontrovertibili"

Anche Mauro Floriani è indagato nell'inchiesta sul giro di baby squillo nel quartiere Parioli di Roma. Il marito della Mussolini si è presentato spontaneamente ai carabinieri. Il suo numero è comparso nei cellulari delle ragazze

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Mauro Floriani
Roma
Secondo la Procura sono "incontrovertibili" gli elementi a carico di Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, indagato nell'inchiesta su un giro di baby squillo nel quartiere Parioli di Roma. Secondo gli inquirenti Floriani, ex ufficiale della Guardia di Finanza e attuale dirigente di Trenitalia, avrebbe avuto incontri con le giovanissime prostitute, anche se lui ha negato. ​Con l'identificazione dei clienti, circa 40, la Procura di Roma si avvia a chiudere la prima tranche dell'inchiesta che ha portato all'arresto di sei persone tra cui anche la madre di una delle due ragazzine.

Gli indagati dell'inchiesta che si allarga sempre di più sono stati individuati lavorando sulle telefonate che arrivavano sui cellulari delle due ragazzine. Lo stesso Floriani, sapendo che il suo numero poteva essere finito nelle intercettazioni, nelle scorse settimane si è spontaneamente presentato ai carabinieri. Davanti ai militari ha dichiarato di non aver mai avuto rapporti con le adolescenti. Floriani è stato comunque iscritto al registro degli indagati per prostituzione minorile, reato che prevede la reclusione da uno a sei anni.

Mauro Floriani, ex capitano della Guardia di Finanza, stretto collaboratore di Antonio Di Pietro all’epoca dell’ inchiesta Enimont, più di vent’anni fa è passato ai vertici delle Ferrovie di Stato. Si è sposato con Alessandra Mussolini il 28 ottobre del 1989 (giorno della commemorazione della marcia su Roma), a Predappio. La coppia ha tre figli. Floriani ha respinto ogni accusa con i carabinieri e ha negato di avere avuto rapporti con le ragazze.

In totale chi indaga avrebbe individuato circa 40 persone che hanno avuto incontri sessuali a pagamento con le due ragazzine nell'appartamento dei Parioli. Di questi, però, solo per una ventina si è proceduto all'iscrizione in base agli elementi che in queste settimane di indagine sono stati raccolti. Molti dei clienti coinvolti hanno affermato di non conoscere l'età delle ragazze: "Non sapevamo che fossero minorenni" è la spiegazione fornita da molti al procuratore aggiunto Maria Monteleone e al sostituto Cristiana Macchiusi. Una decina di persone ha già manifestato l'intenzione di patteggiare