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MONDO

L'imprenditore che fa concorrenza alla Mattel

Barbie chi? In Nigeria ci sono le Regine d'Africa

Un uomo di 43 ha aperto la sua azienda a Lagos in cui produce modelli simili alle famose bambole ma tutte con la pelle nera. Ed è già boom: 9 mila pezzi venduti al mese e ora guarda anche agli Stati Uniti e all'Europa

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Taofick Okoya, foto dal Guardian
di Laura Squillaci
Taofick Okoya voleva comprare una barbie alla sua bambina. Entrato in un negozio a Lagos non ne ha trovata nemmeno una nera. E allora si è detto: perché non creare un'azienda che produca bambole simili all'originale ma solo con la pelle scura?

Detto fatto: apre una piccola fabbrica a Surelele, un sobborgo di Lagos, esternalizza la produzione in Cina, dove costa meno, poi le assembla in patria e aggiunge un tocco tipico nigeriano negli abiti. 

Era il 2007. Nascevano così le Regine dell'Africa. Tre i modelli a disposizione, uno per ciascun gruppo etnico del Paese (Hausa, Yoruba e Igbo). Per loro abiti tradizionali in tessuti vivaci e copricapo in testa. Come vuole la tradizione. Prezzo medio 22 dollari.

Un'idea di business, un successo. Certo Taofick non poteva immaginare che in poco tempo avrebbe fatto concorrenza alla Mattel. Oggi vende tra le 6 mila e le 9 mila bambole al mese. Per una fetta di mercato del 15 per cento. 

Mentre le multinazionali faticano a resistere - la presenza della Mattel nell'Africa sub-sahariana è molto limitata - la storia di Taofick insegna che in alcune zone del Paese c'è spazio per piccole aziende locali. Per di più in un momento in cui la Nigeria sta vivendo un periodo di crescita economica molto forte con una classe media in espansione sempre più esigente.    

Taofick guarda lontano: punta a vendere le sue bambole in 70 negozi in Africa e poi esportarle negli Stati Uniti e in Europa. Una cosa resta ancora da fare: le Regine d'Africa sono magre come quella tradizionale. Ragioni di business, ragioni di concorrenza. Ma in futuro Taofick assicura: saranno di corporatura tradizionale.