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ECONOMIA

Nel primo trimestre PIL area + 0,6%

Bce, la crescita dell'eurozona si rafforza e si allarga

"la ripresa degli investimenti continua a essere sospinta da condizioni di finanziamento molto favorevoli e da miglioramenti nella redditività delle imprese. Gli incrementi dell'occupazione, che traggono beneficio anche dalle passate riforme del mercato del lavoro, forniscono sostegno al reddito disponibile reale delle famiglie e ai consumi privati"

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La crescita economica "in atto nell'area dell'euro mostra segni di crescente tenuta e si sta diffondendo nei diversi settori e paesi". Lo scrive la Bce nel Bollettico periodico ricordando come nel primo trimestre dell'anno il PIL dell'area è cresciuto in termini reali dello 0,6% per cento sul periodo precedente, rispetto allo 0,5 dell'ultimo trimestre del 2016". Ma soprattutto - aggiunge la Bce - gli "indicatori a breve termine, ad esempio le indagini congiunturali, continuano a segnalare una robusta dinamica espansiva nel prossimo periodo".      

A sostenere la ripresa, si sottolinea, la trasmissione delle misure di politica monetaria dell'Eurotower che "ha anche agevolato il processo di riduzione della leva finanziaria e dovrebbe continuare a sostenere la domanda interna". In particolare, indica la Bce, "la ripresa degli investimenti continua a essere sospinta da condizioni di finanziamento molto favorevoli e da miglioramenti nella redditività delle imprese. Gli incrementi dell'occupazione, che traggono beneficio anche dalle passate riforme del mercato del lavoro, forniscono sostegno al reddito disponibile reale delle famiglie e ai consumi privati".

Debito pubblico in calo ma alcuni paesi esposti a choc
"Il disavanzo di bilancio nell'area dell'euro dovrebbe ridursi ulteriormente nell'orizzonte temporale di proiezione (2017-2019), soprattutto come conseguenza del miglioramento delle condizioni cicliche e del calo degli interessi passivi",  scrive la Bce nel suo Bollettino periodico segnalando come sia "necessario proseguire gli sforzi di risanamento delle finanze pubbliche nel pieno rispetto del Patto di stabilità e di crescita".      

"In particolare - ricorda la Bce - per i paesi con alti livelli di debito, ulteriori sforzi di risanamento sono indispensabili per condurre stabilmente il rapporto debito pubblico/PIL su un percorso discendente poiché il forte indebitamento li rende particolarmente vulnerabili di fronte a nuovi episodi di instabilità nei mercati finanziari o a un rapido aumento dei tassi di interesse".

Recepimento del patto di stabilità lento e deludendete
Il Patto di Stabilità e Crescita "è stato oggetto nel tempo di frequenti modifiche e interpretazioni, divenendo così molto complesso. Ciò rende più difficile un'applicazione delle norme da esso previste coerente tra paesi e nel tempo". Ma soprattutto "il lento e incompleto recepimento del patto di bilancio è nel complesso deludente".

Crescita mondiale in miglioramento ma restano elementi di rischio
Le proiezioni macroeconomiche formulate a giugno dagli esperti dell'Eurosistema prevedono una crescita mondiale in progressivo aumento nel periodo 2017-2019 ma "l'incertezza che caratterizza lo scenario di base delle proiezioni per l'attività globale si mantiene elevata e i rischi restano orientati verso il basso". E' quanto si legge nel bollettino mensile Bce. "Per quanto riguarda i rischi al rialzo - prosegue il bollettino - è possibile che il miglioramento del clima di fiducia, come evidenziato dall'andamento delle indagini e dei mercati finanziari, si traduca in una ripresa più rapida del previsto dell'attività economica e del commercio nel breve periodo". Fra i rischi al ribasso, gli esperti Bce menzionano invece "un aumento del protezionismo, un inasprimento disordinato delle condizioni di finanziamento a livello globale, che potrebbe interessare in particolare le economie emergenti vulnerabili, possibili turbolenze associate al processo di riforma e liberalizzazione in Cina e infine la possibile volatilità derivante dalle incertezze politiche e geopolitiche, incluse quelle riguardanti le future relazioni fra il Regno Unito e l'Unione europea".