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POLITICA

"Ho un asso nella manica"

Elezioni. Berlusconi: non andare a votare sarebbe un suicidio. Salvini? Lo vedo bene al Viminale

"La nostra proposta principale - spiega l'ex Cavaliere - è la grande riforma fiscale con l'introduzione di quella flat tax che io e Antonio Martino volevamo introdurre già nel 1994. Io partirei dal 23% che è l'aliquota più bassa attuale, con un percorso di discesa che dipenderà dagli sviluppi dell'economia e dalle nostre riforme"

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Non andare a votare sarebbe un suicidio. Io premier in caso di vittoria alle elezioni e sentenza favorevole della Corte di Strasburgo? "In quel caso avrei il dovere di andare a Palazzo Chigi. Ma è poco probabile perché conosco i tempi delle decisioni della Corte di Strasburgo, che non è mai stata riorganizzata. E' quello che farei con l'Italia se tornassi al governo". Silvio Berlusconi, a L'Aria che Tira, non pone limiti alla provvidenza su quello che potrebbe accadere dopo il 4 marzo, anche se conferma di avere un misterioso "asso nella manica" cui affidare la presidenza del consiglio, "un autorevolissimo primo ministro che saprà appianare ogni contrasto" che potrebbe intercorrere con gli alleati Meloni e Salvini. A proposito dei quali dice: "Nel 2008 sono stato tradito da avversari sleali, oggi la situazione è molto maturata: Meloni è con me da molto tempo, Salvini che appare così irruento al tavolo è molto ragionevole e concreto. Abbiamo un programma molto approfondito che garantisce da parte di tutti la piena realizzazione". E a proposito del leader della Lega: "Penso che Salvini, centravanti di sfondamento com'è, potrebbe andare bene ministro degli Interni".

Anche sull'Euro: "Non si può uscire dall'Euro e anche Salvini ne è assolutamente convinto. Credo che usi questo strumento per fare paura all'Europa perché se ci fosse un'altra uscita l'Europa sarebbe finita". Semmai "l'unico punto del programma sui cui abbiamo da discutere con Salvini è la legge Fornero: lui è per l'azzeramento, noi per l'azzeramento delle parti negative o degli effetti negativi, ci sono delle cose su cui la legge Fornero ha visto giusto". Sul piano delle proposte, spiega Berlusconi, "la proposta principale è la grande riforma fiscale con l'introduzione di quella flat tax che io e Antonio Martino volevamo introdurre già nel 1994. Io partirei dal 23% che è l'aliquota più bassa attuale, con un percorso di discesa che dipenderà dagli sviluppi dell'economia e dalle nostre riforme. Le coperture le troveremo con molti tagli, innanzitutto con le tante deduzioni previste, i trasferimenti alle imprese, il recupero dell'evasione fiscale che credo sarà alto".