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ITALIA

I numeri

Boom dei furti in casa, uno ogni 60 secondi

In Italia, nel 2012, è stato svaligiato un appartamento al minuto, per un totale di quasi 240 mila furti nei 12 mesi. Numeri che si traducono in un +114% rispetto al 2004 quando, nello stesso periodo, i furti generici sono aumentati "appena" del 4%

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(foto web)
Milano
Nel 2012, in Italia, ogni sessanta secondi si è registrato un furto in appartamento. Per un totale di quasi 240 mila case svaligiate. Numeri da capogiro che impallidiscono però se messi a confronto con un altro dato, quello che registra l’aumentare di questo tipo di reato. Aumento che, dal 2004 al 2012, è stato a tre cifre: + 114% in nove anni.

A fornire queste cifre è l’istituto Transcrime, che si è basato sui dati forniti dal ministero dell’Interno. Cifre basate dunque, ed ovviamente, sulle denunce fatte dagli italiani. Ma cifre che, di conseguenza, potrebbero essere persino in difetto rispetto alla realtà visto che, per varie ragioni, non sempre chi è vittima di un reato sporge denuncia.

Le statistiche parlano chiaro: i furti nelle case in Italia sono più che raddoppiati tra il 2004 e il 2012. Un incremento di oltre il 110% quando, nello stesso periodo, i furti generici sono cresciuti “solo” del 4%. Un vero e proprio boom dunque dei furti in appartamento figlio, come spiegano i ricercatori, non della crisi economica: “Questo reato richiede un’abilità che non si improvvisa - spiega Marco Dugato, ricercatore e docente della Cattolica  -. Chi si trova dalla sera alla mattina senza un lavoro e senza un reddito e tenta il colpo della disperazione è più probabile che si inventi scippatore, rapinatore o ladruncolo da supermercato”.

Un trend di crescita che sembra confermarsi anche per l’anno appena concluso, il 2013. Nei primi 6 mesi dell’anno infatti, secondo una ricerca dell’associazione di proprietari immobiliari Confabitare, a Bologna i furti sono aumentati del 30,3%, a Milano del 29, a Torino del 26 e a Roma del 25. Numeri che lasciano presagire come il trend vada confermandosi.

L’analisi fatta da Transcrime, Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento, rileva come il maggior numero di furti si registri nel Nord Italia, in particolare nel Nord-Ovest. In cima alla non invidiabile classifica delle aree più colpite, appunto, il Nord-Ovest, con una media di 456,4 furti in abitazione ogni 100 mila abitanti, seguito da Centro-Nord (399,8), Centro (366,2) e Nord-Est (355,9). Molto più tranquillo il Sud con “soli” 218,6 furti in appartamento, sempre per 100 mila abitanti. 

Tra le regioni, la più colpita è la Lombardia, dove si sono registrati 470,4 furti per 100 mila abitanti. Seguita da Piemonte (464,5), Emilia-Romagna (439,8), Toscana (437,8). All’opposto la regione dove si sono registrati meno furti in appartamento è il Trentino-Alto Adige (142,4). Leggermente di più in Basilicata (154,4), Calabria (156,2) e Campania (170,2). La media Italiana è di 337,4 furti in abitazione per 100 mila abitanti.

Reato, il furto in appartamento, che genere un particolare allarme sociale e che viene particolarmente sofferto da chi lo subisce che, oltre a vedere sparire i propri valori, vede violata la propria privacy. “L’allarme destato da questo tipo di reati - spiega ancora Dugato - si spiega con due ragioni: da un lato vengono violate non solo le cose ma anche lo spazio privato e degli affetti; dall’altro la vittima percepisce che i colpi non sono improvvisati, presuppongono preparazione e osservazione dei luoghi”. Oltre ai numeri, impressionano le reazioni provocate dai furti a catena nelle case. “Anche in questo c’è una logica. Spesso i colpi - conclude il ricercatore - avvengono a distanza ravvicinata e in poco tempo: nella stessa strada, nello stesso quartiere. Ciò fa sentire tutti gli abitanti esposti al medesimo rischio e innesca dei meccanismi di difesa comuni”.