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ITALIA

I dati della Polizia

Botti di Capodanno, 26 arresti e 317 denunciati

Sequestrati: 1.168 strumenti lanciarazzi; 46 armi comuni da sparo; 1.823 munizioni; 23 tonnellate di polvere da sparo

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Per i botti di Capodanno, la detenzione e la vendita illegale di fuochi d'artificio, sono state denunciate a piede libero 317 persone - con un leggero incremento rispetto all'anno scorso, quando ne vennero segnalate 256 - mentre sono state arrestate 26 persone, a fronte delle 45 del 2015. Lo rende noto il Dipartimento della pubblica sicurezza.

Per quanto riguarda i materiali sequestrati, si tratta di 1.168 strumenti lanciarazzi; 46 armi comuni da sparo; 1.823 munizioni; 23 tonnellate di polvere da sparo; circa 76 tonnellate complessive di manufatti e prodotti pirotecnici di varia natura, ai quali si aggiungono 70.000 articoli indicati in pezzi anzichè in chili.

Tra i motivi principali alla base dei sequestri vi sono, l'eccedenza dei carichi detenuti dai titolari delle licenze, l'illecita detenzione e la natura illegale degli stessi prodotti sequestrati.

La Polizia sottolinea in particolare il dato relativo al sequestro della polvere da sparo, "in netta controtendenza": si è passati infatti dai 555 chili dell'anno scorso, ai 23.292 chili di quest'anno.

Nel mese di dicembre le forze di polizia hanno controllato complessivamente 946 fabbriche, depositi e esercizi di minuta vendita di esplosivi, su un totale di 2.013 presenti sul territorio: 62 quelli sanzionati (2 fabbriche, 13 depositi e 47 esercizi).

"Anche quest'anno i dati riferibili ai sequestri testimoniano come l'attività info-investigativa condotta sul territorio dalle Forze di polizia, abbia consentito di prevenire l'illecita immissione in commercio di grandi quantitativi di prodotti pirotecnici illegalmente detenuti", sottolinea il Dipartimento di Ps. Che conclude con una raccomandazione: quella di "prestare la massima attenzione ai 'botti inesplosi' che la maggior parte delle volte si rilevano più dannosi specialmente per i bambini. Nel caso di ritrovamento chiamare immediatamente le forze dell'ordine".