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MONDO

Depositata richiesta formale

Brasile, popoli indigeni denunciano il presidente Bolsonaro alla Corte penale per genocidio

"Vista l'incapacità del sistema giudiziario brasiliano", l'associazione che raggruppa i popoli autoctoni promuove una procedura davanti al Tribunale dell'Aja

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L'Associazione dei popoli indigeni del Brasile (Apib) chiede formalmente alla Corte penale internazionale (Cpi) di aprire un'inchiesta a carico del presidente Jair Bolsonaro con l'accusa di genocidio, ecocidio e politica anti-indigena. 

La stessa associazione si era già rivolta al Tribunale dell'Aja per denunciare il presidente di estrema destra, ma è la prima volta che l'Apib lancia una procedura sostenuta da avvocati autoctoni."Vista l'incapacità dell'attuale sistema giudiziario in Brasile di indagare, processare ed imprigionare i responsabili di azioni che costituiscono crimini contro l'umanità, genocidio ed ecocidio, allora le denunciamo dinanzi la comunità internazionale attraverso la Cpi", ha annunciato Eloy Terena, coordinatore giuridico dell'Apib, che raggruppa diverse associazioni regionali di difesa dei diritti indigeni. 

Alla base delle accuse, una serie di ricerche universitarie, rapporti tecnici, documenti di capi ed organizzazioni indigeni che comprovano "una politica chiaramente anti-indigena e sistematica, pianificata ed attuata sotto la direzione di Bolsonaro", a partire dal suo insediamento alla presidenza del Brasile nel gennaio 2019 e in particolare durante la pandemia di Covid-19.

Oltre ad aver facilitato l'apertura delle terre indigene e zone protette dell'Amazzonia allo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse naturali - foreste e miniere - Bolsonaro è accusato di aver favorito i contagi da Covid-19 all'interno delle comunità autoctone, con un bilancio di 57 mila infetti e 1.166 morti su una popolazione di 900 mila persone, secondo i dati diffusi dall'Apib.

Gli indigeni rappresentano lo 0,5% dei 212 milioni di brasiliani ma le loro terre coprono il 13% dell'immenso territorio nazionale, oltre a rappresentare il secondo polmone verde del pianeta. Lo scorso gennaio il celebre difensore della foresta amazzonica Raoni Matuktire aveva già chiesto alla Cpi di indagare per "crimini contro l'umanità", accusando Bolsonaro di "persecuzione" dei popoli autoctoni con la distruzione del loro habitat e la violazione dei loro diritti.

Sullo sfondo, una serie di proposte di legge, che attendono il voto del Parlamento brasiliano sulla spinta della potente lobby agroalimentare, puntano a stravolgere le regole vigenti sulla demarcazione delle terre indigene, facilitandone ulteriormente lo sfruttamento.