Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/brexit-sondaggio-yougov-604c29ab-4e32-43d0-8c67-0040c2c4d5a2.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il Regno Unito decide: dentro o fuori la Ue

Brexit è in vantaggio di quasi un milione di voti su remain

Dopo le prime 330 circoscrizioni scrutinate, sul totale di 382, i risultati delle urne indicano al momento un vantaggio per l'uscita dalla Ue con 51.7% rispetto al remain che ha ottenuto 48.3% . L'affluenza è intorno al 70%. Per la BBC la Gran Bretagna ha votato per l'uscita dall'Europa
 

Condividi

Il Regno Unito ha scelto di uscire dall'Europa. Il Brexit è in vantaggio di quasi un milione di voti per il remain. 

Declan Kearney, membro dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord per lo Sinn Féin, ha affermato che il suo partito spingerà per un voto sulla questione se l'Irlanda del Nord dovrebbe rimanere nel Regno Unito o unirsi alla Repubblica d'Irlanda se i sostenitori della Brexit avranno la meglio al referendum di ieri nel Regno unito. "Lo Sinn Féin continuerà a premere ... per un voto di frontiera", ha spiegato, "perché questo (Referendum sull'Ue) mostrerà tangibilmente un drastico cambiamento nel panorama politico del Nord".


Il giorno del giudizio è arrivato. I cittadini britannici hanno deciso con il loro voto il destino del Regno Unito. Hanno votato il 72.2% dei 46,5 milioni circa di aventi diritto. Secondo il politologo John Curtice, esperto consultato dalla Bbc, per vincere il referendum occorrerà raggiungere il "quorum" di 16 milioni e 400 mila voti.

I sondaggi di YouGov e Ipsos MORI, diffusi dopo l'apertura degli scrutini, davano in testa il no all'uscita dall'Unione Europea, rispettivamente con il 52% e il 54%. Per l'istituto di ricerca Opinium invece fronte del 'no' all'Unione europea sarebbe lievemente avanti, con il Leave al  45% contro il 44% del fronte Remain. Il 9% rimanente sarebbe indeciso.

Dopo lo spoglio del 50% delle circoscrizioni l'uscita dall'Europa segna un vantaggio di 4 punti percentuali sul remain (52% contro 48%)  e sui mercati finanziari si scatena la paura. La sterlina è ai minimi da marzo sotto 1,40 dollari, segnando il calo più forte di sempre. I futures sulla Borsa di New York segnano -2,6%. In attesa dell'apertura dell'Europa, che si preannuncia durissima, i futures sull'indice Ftse-100 della Borsa di Londra crollano segnando -6%.


Sta lasciando letteralmente a bocca aperta analisti e commentatori anche il dato proveniente dal Galles, che si riteneva europeista, e dove invece il fronte del Leave al momento sembra in vantaggio con una percentuale superiore al 60%. 

Londra continua a imporsi come una roccaforte dei pro-Ue. Secondo i dati parziali emersi finora, il 'Remain' è al 69% mentre il 'Leave' si ferma al 31%. E la scelta di restare in Europa, ad esempio, prevale nell'aristocratico quartiere di Hammersmith & Fulham, dove il 'Remain' trionfa al 70% mentre il 'Leave' si ferma al 30%. 

La Scozia si conferma bastione filo-Ue nel referendum sulla Brexit, con oltre il 60% di Remain a circa metà dei collegi locali scrutinati. Mentre il Galles, con un terzo delle circoscrizioni scrutinate, premia al momento Leave (55% a 45 circa) e la maggioritaria Inghilterra (esclusa quasi tutta Londra) si rivela ancor più euroscettica, a un decimo del suo spoglio, con quasi il 60% di voti pro-Brexit. Da notare peraltro come l'affluenza sia in calo in Scozia rispetto alle politiche del 2015, laddove invece è registrata mediamente in aumento nel resto del Regno Unito.

I primi risultati parziali dello scrutinio del referendum hanno causato un crollo della sterlina, che negli ultimi minuti è passata dal 1,50 nei confronti del dollaro - valore più alto del 2016 - a 1,44, perdendo il 2,96%.

SONDAGGI YOUGOV E IPSOS MORI
I sondaggi di YouGov, diffusi alla chiusura delle urne, assegnano un vantaggio al fronte Remain, con il 52%, contro il 48% dei favorevoli del Brexit hanno coinvolto circa 5.000 persone.



I commentatori dei media britannici osservano che il vantaggio indicato dall'opinion poll, un sondaggio realizzato durante la giornata del voto, ma non fuori dai seggi come gli exit poll, è ancora "entro il margine di errore", ma evidenziano anche un immediato rimbalzo della sterlina sul mercato internazionale, segno che gli ambienti finanziari, in maggioranza contrari alla Brexit, appaiono fiduciosi.

Dal quartier generale del fronte filo-Ue a Londra, il deputato laburista Chuka Umunna, si è detto pure fiducioso, ma senza sbilanciarsi: "E' troppo presto per festeggiare, al momento abbiamo solo i dati sull'affluenza", ha avvertito.

Dopo la chiusura dei seggi anche Ipsos MORI ha diffuso i risultati dei sondaggi che danno il Remain in vantaggio al  52% e Leave al 48%. I dati Ipsos MORI si basano su sondaggi effettuati mercoledì e giovedì.

Un minuto di silenzio per la deputata Jo Cox
Minuto di silenzio nel seggio di Kirkless, nello Yorkshire, dedicato alla memoria della deputata Labour Jo Cox, paladina dei migranti e dell'integrazione europea, uccisa da un estremista di destra una settimana fa. 

Il tweet del premier Cameron
"Grazie a tutti quelli che hanno votato per mantenere la Gran Bretagna più forte, più sicura: starà meglio in Europa". E' il tweet del premier britannico David Cameron che ringrazia anche le centinaia di attivisti della campagna per il "Remain" in tutto il Regno.