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Coronavirus

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Iss, Brusaferro: "Stiamo arrivando al plateau"

Le misure stano funzionando, afferma il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, ma non dobbiamo illuderci che il rallentamento della diffusione ci faccia rallentare le misure di distanziamento sociale

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"La curva ci mostra che sembra stiamo arrivando a una sorta di plateau, un dato che ci dimostra che le misure stanno funzionando. Declinandolo nelle tre aree, abbiamo quella a più alta circolazione al nord, una intermedia con alcune migliaia di casi e altre che sono con un numero contenuto di casi, a limitata circolazione". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro al punto stampa all'Iss sull'andamento epidemiologico. 

Arrivare al plateau, la fase in cui il picco si mantiene stabile per un certo periodo, ha aggiunto Brusaferro, "non vuol dire che abbiamo raggiunto al vetta e ora è finita, vuol dire che dobbiamo fare la discesa, e si fa solo con grandissima attenzione ai comportamenti, senza abbassare la guardia". Il presidente dell'Iss sottolinea che nel nostro Paese "ci sono aree a più alta circolazione, a circolazione intermedia e numero di casi limitato e altre regioni con un numero contenuto di casi, a limitata circolazione. La scommessa è che in queste aree la circolazione rimanga bassa. Ed è l'obiettivo a cui puntiamo se manteniamo le regole attive nel nostro Paese".

Difficile azzeramento a breve
"Le scelte che dovranno essere prese presuppongono che dobbiamo evitare che la curva risalga o porti a una situazione di non controllo dell'epidemia. Quindi dobbiamo capire con che velocità scende la curva, oggi è difficile immaginare un azzeramento in tempi brevi", ha detto Silvio Brusaferro al punto stampa all'Iss sull'andamento epidemiologico."Quindi dobbiamo ragionare - ha spiegato - su come possono impattare diverse misure che si adottano. Ma su questa tematica non c'è letteratura a iosa, stiamo andando a modellizzare e ipotizzare scenari che finora non sono stati percorsi da paesi con sistemi di governi analoghi ai nostri. Non a caso siamo visti come paese pilota. Stiamo prendendo in esame varie misure possibili, estudiando quanto la curva decresce. Poi dovremo cominciare a muoverci individuando le attività da far ripartire facendo in modo che alcune aree più fragili vengano tenute strettamente sotto controllo". 

Più mascherine, certificazioni in tempi rapidi
"Abbiamo dato oltre 70-80 autorizzazioni alle aziende per produrre mascherine, in attesa che quanto prima ci vengano portate le prove tecniche sulla capacità di filtraggio dei microrganismi. Quando le verifichiamo e sono coerenti con le norme internazionali ci mettiamo un'ora a rilasciare l'autorizzazione, ma nel frattempo il produttore può produrre", ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.

"Non possiamo permetterci di mettere in circolazione strumenti che non hanno le performance richieste", ha aggiunto. "E' evidente che soprattutto la capacità di filtrare i microrganismi diventa un fattore decisivo per la sicurezza soprattutto degli operatori e di chi è esposto, e qualsiasi autorizzazione deve basarsi sulla garanzia che questa capacità c'è ed è testata. Sono grato agli imprenditori e alle aziende per lo sforzo straordinario per riconvertire produzione. Dobbiamo abbinare il supporto a questo enorme sforzo con la garanzia che gli standard siano rispettati. L'Iss ha raddoppiato in 24 ore il personale che si occupa di questo, ha lavorato su 800 pratiche e 1.400 richieste di chiarimenti evase. Comunicazione in tempo reale con le aziende dando loro le specifiche che devono essere garantite. Valuta le prove che vengono presentate. Laddove ci siano prove che fanno pensare che funzioni si autorizzano le ditte a produrre e si supportano per acquisire nel più breve tempo possibile le prove definitive dal punto di vista microbiologico".