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POLITICA

Di Battista: giusto aiutare Raggi

Bufera sul Campidoglio, Raggi: settimana difficile. Colomban vicesindaco?

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"E' stata una settimana difficile. Vorrei tranquillizzare i romani: nonostante le difficili giornate trascorse il lavoro per la città non si è fermato". Così inizia un lungo post della sindaca Virginia Raggi in cui accenna a progetti sul fronte trasporti, politiche abitative, municipalizzate, decoro, dipendenti capitolini.

"Roma va avanti con Virginia Raggi sindaco del MoVimento 5 Stelle. Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo". Dopo la benedizione del leader del Movimento, Beppe Grillo, i grillini si ricompattano e fanno quadrato attorno alla sindaca capitolina. E oggi proprio dal blog di Grillo interviene - dopo giorni di silenzio - sull'arresto di Raffaele Marra, Luigi Di Maio, finito nel mirino di alcuni esponenti del Movimento per la sua linea su Roma. Di Maio tiene a precisare: "Tutto M5S ha sempre chiesto l'allontanamento di Marra e che non ci sia mai stata sponda da parte di alcuno. Marra se ne doveva andare e, con cortesia, glielo dissi in faccia". Ed ha aggiunto di aver avuto un incontro con Marra in cui il responsabile Enti Locali del M5S disse al dirigente romano che "non era il caso che facesse parte del Gabinetto del Sindaco".

"Avevo bisogno di riflettere, a volte ti capita di scrivere qualcosa a caldo e poi te ne penti, avevo bisogno di fare delle riflessioni", è l'esordio di Di Battista che spiega così il suo silenzio di questi giorni. Quindi Di Battista afferma: "Quando viene arrestato un delinquente io sono sempre contento, se poi questo si era guadagnato la fiducia di un esponente M5S, io sono ancora più contento. La verità è che tutto il M5A aveva chiesto di allontanarlo ma le si è fidata. Io ci sono rimasto male non dell'arresto, ma del fatto che il lavoro di tante persone potesse essere pregiudicato dai comportamenti di uno che con il M5S non c'entra nulla". Uno, sottolinea, dai comportamenti "torbidi".

E Di Battista si sofferma quindi sulla scelta fatta da ieri di far dimettere dai proprio incarichi Salvatore Romeo e Daniele Frongia.  "Sono contento della scelta che è stata fatta. Amministrare Roma credo necessiti di un supporto maggiore del M5S. Ora ripartiamo dagli errori. Evidentemente dobbiamo crescere ancora. Anche io sono stato avvicinato da tanti soggetti, che magari hanno doppi fini. Bisogna avere sempre gli occhi aperti, essere sempre attenti. Noi dobbiamo imparare dagli errori, capire che ci sono realtà come Roma che hanno bisogno di un supporto maggiore del M5S, per questo chiedo l'aiuto di tutti", rimarca ancora l'esponente M5S, tra i piu' ferrei sostenitori della candidatura di Raggi.

Dunque, l'amministrazione capitolina va avanti dopo l'arresto eccellente di Marra e l'uscita di scena di Daniele Frongia da vicesindaco e Salvatore Romeo dalla segreteria politica. In pole al posto di Frongia, Massimo Colomban, attualmente assessore alle partecipate, la decisione passa ai consiglieri comunali del M5S. Proprio l'arrivo di Colomban potrebbe segnare un cambio di passo dell'amministrazione capitolina: dalle intercettazioni emerge infatti che Marra e Romeo temevano proprio il favorito Colomban. Ma sulla testa della Raggi potrebbe cadere un'altra tegola. Novità infatti potrebbero arrivare dalla terza e più spinosa tranche dell'inchiesta romana: nel mirino la nomina dell'altro fedelissimo del sindaco, Salvatore Romeo.

Pd: progetto Raggi naufragato, ora chi governa?
"Ormai il progetto Raggi, se mai ce ne fosse stato uno, sembra naufragato. Gli uomini che portarono Virginia a ricoprire la carica di primo cittadino sono fuori gioco. Muraro, Romeo e Marra non più in Campidoglio e Frongia depotenziato, se non ci fosse la probabile tornata elettorale alle porte, di sicuro l'M5S avrebbe sfiduciato la sindaca. Come può andare avanti un'amministrazione a cui viene meno la squadra che ne ha scritto il programma? E' pensabile affrontare il decisivo passaggio di bilancio senza il dubbio che i protagonisti dell'attuale crisi capitolina ne abbiano potuto condizionare la stesura? E quale garanzia di legalità e trasparenza può dare oggi la recente rotazione dei dirigenti comunali voluta dall'ex direttore del Personale? I romani si sono resi conto che la Raggi non decide più nulla e che di fatto non hanno più il sindaco che hanno votato. Ci chiediamo, a questo punto, chi governerà davvero la Capitale?". E' quanto dichiara il consigliere capitolino del Pd, Antongiulio Pelonzi.