Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/bufera-procure-azione-disciplinare-4-togati-csm-bd40b844-6cdc-4590-a526-90ff9a1a0b16.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Si tratta dei consiglieri che si sono autosospesi

Bufera procure, azione disciplinare per 4 togati del Csm

Condividi

Il Pg della Cassazione, Riccardo Fuzio, ha promosso l'azione disciplinare nei confronti dei quattro consiglieri togati del Csm, che si sono autosospesi per la vicenda degli incontri con l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara e i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti sulla nomina del nuovo procuratore di Roma. 

Criscuoli e Morlini lasciano la Disciplinare
I due togati del Csm sono tra i quattro autosospesi. Hanno presentato le dimissioni dalla Sezione Disciplinare questo pomeriggio. Gialnluigi Morlini e Paolo Criscuoli erano componenti supplenti del "tribunale delle toghe". Domani è convocato un plenum straordinario del Csm per provvedere alla elezione di chi dovrà sostituirli.

Morlini: "Errore non andarmene dall'incontro con Lotti"
"Il mio unico errore è stato quello, una volta trovatomi al posto sbagliato nel momento sbagliato, di non avere immediatamente preso le dovute contromisure, andandomene e astenendomi dal parlare di vicende consiliari". Lo scrive Gianluigi Morlini nella lettera con cui ha comunicato al vicepresidente David Ermini la sua decisione di dimettersi dal Consiglio. "Ribadisco innanzitutto di essere del tutto estraneo alle diverse questioni delle quali si è parlato sui media (vicenda Siracusa, Amara e Calafiore, rapporti con Centofanti, esposto del dottor Fava, reati di rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento personale, biglietti per partite della Lazio e incontri con Lotito, incontri a casa della sorella di un ex consigliere) - sottolinea l'ex togato del Csm - so però di avere compiuto un errore dovuto a leggerezza: casualmente e in modo non programmato, in quanto invitato solo pochi minuti prima da un collega del quale mi fidavo, ho raggiunto a un dopo cena alcuni magistrati consiglieri ed ex consiglieri del Csm; all'incontro è successivamente e per me inaspettatamente intervenuto l'onorevole Lotti (poi da me mai più visto né incontrato), senza che io lo sapessi o lo potessi prevedere; pur essendomi congedato prima che la serata terminasse, non mi sono immediatamente allontanato, nonostante tutti noi parlassimo di questioni consiliari".

Rischio trasferimento per Palamara e Fava
I pm di Roma Luca Palamara e Stefano Rocco Fava rischiano il trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale. La Prima Commissione del Csm, a quanto si è appreso, si accinge nei prossimi giorni, probabilmente già domani, ad avviare la procedura di trasferimento per incompatibilità nei confronti dei due magistrati, coinvolti nell'inchiesta di Perugia.

Dovrà esprimersi la prima commissione del Csm
La prima Commissione del Csm potrebbe esprimersi già domani o all'inizio della settimana prossima sull'avvio della procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale per i magistrati indagati a Perugia. L'attenzione è puntata soprattutto sull'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara e sul pm romano Stefano Rocco Fava, ma al vaglio della Commissione presieduta dal laico di Fi Alessio Lanzi c'è la posizione dell'ex consigliere del Csm Luigi Spina.

È una delle poche indiscrezioni che circolano in un Csm blindato e scosso dalle ultime notizie pubblicate dai quotidiani, secondo le quali altri due consiglieri sarebbero finiti nelle intercettazioni disposte nell'ambito dell'inchiesta della procura di Perugia. Quattro togati del Csm si sono già autosospesi dopo che sempre dalle intercettazioni dell'inchiesta sarebbe emersa la loro presenza a incontri sulla nomina del procuratore di Roma con Palamara e i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti, destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio dei pm della capitale per il caso Consip e che per questa ragione sarebbe stato interessato alla successione di Giuseppe Pignatone.

Mattarella mai intervenuto su nomine
Il Presidente Sergio Mattarella non ha mai parlato con alcuno di nomine di magistrati né è mai intervenuto per esse. Gli unici interventi - fanno sapere al Quirinale interpellato sulla vicenda - sono stati di carattere generale, per richiamare il rispetto rigoroso dei criteri e delle regole preposte alle funzioni del Csm. Inoltre, l'ultimo incontro con Luca Lotti da quando è cessato dalla carica di ministro è avvenuto il 6 agosto del 2018 attraverso una visita di congedo, come avvenuto anche per altri ministri.