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ITALIA

Napoli

Bambina morta a Caivano, la camorra ha sabotato le microspie

I dispositivi erano stati nascosti dagli inquirenti al Parco Verde per indagare sulla vicenda della piccola Fortuna, precipitata da un balcone

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C'e' la mano delle "vedette" del clan di Caivano, nel Napoletano, dietro il sabotaggio di alcune microspie che inquirenti e investigatori avevano nascosto al Parco Verde, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni precipitata da un balcone dell'isolato 3. Il Parco Verde è un complesso di edilizia popolare ad alta densità criminale dove ci sono sei "piazze" dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Per questo gli inquirenti ritengono che le microspie possano essere state rimosse dalla camorra. Le registrazioni potevano essere utili agli investigatori che stanno lavorando sulla morte della bimba, che per i periti incaricati dalla Procura ha anche subito abusi sessuali prima della sua morte avvenuta il 24 giugno scorso.