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POLITICA

Cambio in Calabria

Commissario alla Sanità in Calabria, Conte sente Gino Strada

Palazzo Chigi pensa al fondatore di Emergency dopo il caso di Cotticelli, Strada potrebbe affiancare Zuccatelli. Il viceministro Sileri a Rainews24: "Collega eccezionale, ha fatto cose irripetibili". Critici Lega e FI

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sentito al telefono Gino Strada in merito alla eventuale candidatura a commissario della Sanità in Calabria. 

La candidatura di Strada è stata avanzata dal Movimento 5 stelle e in precedenza dalle Sardine. Lo appoggiano Jasmine Cristallo e anche l'ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano: "La nomina di Gino Strada come responsabile della sanità calabrese potrebbe essere la luce in mezzo alle ombre di poteri forti e perversi che per anni hanno dissanguato la nostra terra", ha detto Lucano. Strada ha il favore anche del Partito Democratico. Critiche invece le opposizioni, Lega e Forza Italia. 

Dopo la rimozione di Saverio Cotticelli, il fondatore di Emergency potrebbe sostituire il nuovo commissario Giuseppe Zuccatelli - criticato per alcune sue precedenti affermazioni sull'inutilità delle mascherine - o affiancarlo nella gestione dell'emergenza Covid nella regione.  La scelta di Strada sarebbe un segnale inequivocabile anche per 'frenare appetiti criminali', ha detto il senatore grillino Morra, eletto in Calabria.

"Gino Strada è sicuramente un collega eccezionale e quello che ha fatto nella vita credo sia irripetibile per altri. È un esempio dell'Italia nel mondo". E' quanto affermato dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a Rainews24. Certo, aggiunge, "Zuccatelli ha fatto un passo falso", e, ovviamente, "non sono d'accordo con le parole che ha detto. Lì ha detto una scemenza. Una scemenza puoi dirla a casa ma se la dici davanti agli altri è un pensiero sbagliato".

Per Sileri la cosa più importante però "è il merito che deve andare davanti a tutto". E sicuramente "Zuccatelli ha merito ed è un grande lavoratore. Lasciamo da parte i pregiudizi e le stupidaggini che ha detto poi", in generale, "chi sbaglia dovrà prendersi un bel calcio nel sedere finita l'epidemia". Ma adesso, "dobbiamo tutti guardare nella stessa direzione. Basta con queste discussioni, lavoriamo tutti per la stessa causa".